Il suo nome di battesimo era Angelo Giuseppe Roncalli. Nacque in una piccola località del bergamasco, a Sotto il Monte, il 25 novembre 1881, ed è a tutti noto con il nome di Giovanni XXII, il “Papa buono! Tra gli ultimi incarichi che gli furono affidati, prima di diventare Papa, vi è quello che riguarda la permanenza in Turchia come visitatore apostolico, nel 1944 fu nominato Nunzio apostolico a Parigi, e nel 1953 Patriarca di Venezia. Nell’elezione al soglio di Pietro del settantasettenne Patriarca di Venezia, Angelo Giuseppe Roncalli, avvenuta il 28 ottobre 1958, i cardinali intravidero, l’opportunità di un cosiddetto pontificato di transizione; l’amabilità e la semplicità del buon Roncalli avrebbe garantito alla Chiesa un governo “tranquillo” e, vista l’età, di breve durata. Ma come accade tutte le volte che si ha la pretesa di programmare e preventivare tutto, è bastato un imprevisto per mettere a soqquadro ogni umana certezza: un Concilio ecumenico!

Il 2 febbraio del 1962, infatti, con la Lettera Apostolica Motu Proprio Consilium venne fissato l’inizio della celebrazione del Concilio Ecumenico Vaticano II per l’11 di ottobre dello stesso anno. Una data, quest’ultima, scelta in ricordo del Concilio di Efeso del 431, di grande importanza nella storia della Chiesa, che aveva proclamato l’unità personale di Cristo, vero Dio e vero uomo, e attribuito a Maria il titolo di “Madre di Dio”.L’11 ottobre del 1962 ebbe così inizio il Concilio Vaticano II, oltre 2.500 padri conciliari affollarono la Basilica di San Pietro dove Papa Giovanni XXIII pronunciò il discorso di apertura.

A conclusione di quello storico 11 ottobre, centomila persone circa si riunirono, di sera, a piazza San Pietro al termine di una grande fiaccolata. Non era previsto il saluto del Papa, ma di fronte alle insistenze di Loris Capovilla, segretario particolare del Papa, Giovanni XXIII, dopo aver guardato dalla finestra del Palazzo Apostolico, decise di dare la benedizione ma senza proferire nessun discorso. Il Papa Buono però, non riuscì a trattenere le parole, e ne venne fuori – senza averlo preparato prima – il celebre “Discorso alla Luna”, regalandoci, per di più, quell’immagine di speranza e tenerezza rivolta ai bambini: «Tornando a casa – disse Giovanni XXIII –, troverete i bambini; date una carezza ai vostri bambini e dite: “Questa è la carezza del Papa”. Troverete qualche lacrima da asciugare. Fate qualcosa, dite una parola buona. Il Papa è con noi specialmente nelle ore della tristezza e dell’amarezza». Giovanni XXIII morì il 3 giugno 1963, fu beatificato il 3 settembre del 2000 e canonizzato il 27 aprile 2014.

Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *