Nella seconda metà del secondo secolo nasce Callisto in uno dei quartieri più antichi di Roma: Trastevere. Nella sua vita il martirio subito nel 222 fu l’ultima tappa di un percorso non facile, accusato di frode da Carpoforo che gli aveva affidato una congrua somma di denaro, fu condannato a girare una macina da mulino per risarcire il padrone, subì anche la flagellazione e la deportazione in Sardegna e il severo giudizio di essere troppo misericordioso verso i peccatori.

Per volere di Papa Zefirino, che lo ordinò diacono, curò la costruzione delle catacombe, come diacono prima e poi come papa, che da lui successivamente presero il nome, le più celebri di Roma. Le catacombe appunto di San Callisto che si estendono per un’area molto ampia di oltre quattrocento metri per trecento, disposte su quattro livelli con dei corridoi lunghi circa 20 km; importanti oltre che per la grandezza, lo sono per il gran numero di martiri, circa centosettantamila, qui sepolti insieme a 46 Papi, morti per Gesù Cristo.

San Callisto successe a Zeffirino sulla cattedra di S. Pietro nell’anno 217, fu forte contro gli eretici ma molto indulgente verso quanti volevano riavvicinarsi alla comunione ecclesiale, come i lapsi. Callisto ha anche il merito di aver posto le fondamenta del matrimonio cristiano e il digiuno stabilito nelle Quattro Tempora. Morto martire per mano di una folla tumultuosa, i cristiani ne presero il corpo e lo seppellirono sotto l’altare di S. Maria in Trastevere.

Di Maria Catena

Docente di Liturgia, scrive per Theofilos, la rivista della Scuola Teologica di Base “San Luca Evangelista” dell’Arcidiocesi di Palermo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *