Il 24 settembre si celebra la memoria della Madonna della Mercede cioè della Misericordia. Questo titolo attribuito a Maria è legato all’apparizione della Vergine nel 1218 al fondatore dei Mercedari, Pietro Nolasco dal quale la Vergine si fece conoscere come la Vergine Mercede ossia della Misericordia e gli chiese di fondare un Ordine religioso avente come fine principale quello di riscattare i cristiani finiti in schiavitù. Non è una richiesta da parte di Maria senza precedenti, infatti Pietro Nolasco, con l’aiuto di alcuni suoi compagni, amici ma anche ricchi nobili, si era già occupato in passato di raccogliere delle offerte che venivano consegnate ai Mori, padroni allora di gran parte della Spagna, per riscattare gli uomini e le donne catturati come schiavi e schiave e portate in nave dai nei Paesi arabi.

Siamo nei primi decenni del 1200 e allora c’erano già Religiosi, come l’Ordine dei Trinitari, e Ordini militari che si occupavano di riscattare gli schiavi cristiani ma non bastavano perché il numero cresceva sempre più. Pietro, dal canto suo, sentiva forte questo zelo, come una vera e propria missione. Esaurite però le forze e scoraggiato per la tutta la situazione, decise di ritirarsi, cresceva in lui contemporaneamente il desiderio di dedicarsi alla vita contemplativa e così fece. La Vergine però per il nostro Pietro aveva disegni diversi e lo coinvolse chiedendogli di fondare un Ordine religioso che potesse proseguire la missione cominciata: offrire “redenzione” agli schiavi e dedicarsi alle opere di misericordia, anche a costo della propria vita. Oggi sono molte altre le forme di schiavitù che viviamo, rivolgiamoci a Maria della Mercede per ottenere Misericordia e proseguire il pellegrinaggio terreno.

Di Maria Catena

Docente di Liturgia, scrive per Theofilos, la rivista della Scuola Teologica di Base “San Luca Evangelista” dell’Arcidiocesi di Palermo.

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