I Santi Pietro e Paolo vengono celebrati insieme dalla Chiesa perché entrambi sono stati grandi Apostoli, pietre miliari della fede cristiana. Pietro, il cui nome originario è Simone, figlio di Giona e fratello di Andrea, la pietra fondamentale della Chiesa, da pescatore di professione viene reso da Gesù pescatore di uomini per vocazione. Paolo, dapprima Saulo, da persecutore dei cristiani a martire per la difesa della fede cristiana. Legati profondamente dalla stessa vocazione missionaria conclusasi, secondo la tradizione, con la condivisione del martirio a Roma il 29 giugno dell’anno 67. Pietro crocifisso a testa in giù e sepolto in Vaticano presso la via Trionfale, Paolo decapitato e sepolto sulla via Ostiense. Due uomini che hanno scelto Cristo come Maestro e Signore fino a dare la vita per Lui seguendone l’esempio, trovando nella sequela il senso del loro vivere e del loro morire, così deve essere per ogni donna e uomo discepoli di Gesù. Poter dire insieme a Paolo: «Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede» (2 Tm 4,7) e come Pietro sperimentare la beatitudine che viene dalla fede nel Figlio di Dio (cf. Mt16,16-17).

Di Maria Catena

Docente di Liturgia, scrive per Theofilos, la rivista della Scuola Teologica di Base “San Luca Evangelista” dell’Arcidiocesi di Palermo.

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