Maria Goretti, una vergine che ha difeso la purezza come dono di DioSe dovessimo sintetizzare la breve vita di Maria Teresa Goretti o come la chiamavano tutti, Marietta, la racchiuderemmo nella sua stessa frase pronunciata poco prima di ricevere gli ultimi sacramenti, perdonando il suo assassino Alessandro Serenelli: «Sì, per amore di Gesù gli perdono – disse Maria ai presenti- e voglio che venga vicino a me in Paradiso». Questa sua ultima volontà divenne profezia e così il suo assassino, che scontò quasi trent’anni di carcere, iniziò un processo di conversione dopo aver sognato la stessa Maria in un campo di gigli, che gli veniva incontro porgendogliene uno per volta, in tutto quattordici, come i colpi che le inferse con un punteruolo causandone la morte.

Maria Teresa nasce a Corinaldo in provincia di Ancona il 16 ottobre 1890, fu battezzata lo stesso giorno e a undici anni ricevette la Cresima, precocemente rispetto agli usi del tempo. A causa della precarietà economica, si trasferì con i suoi cari nell’Agro Pontino, la sua era una famiglia di contadini, vivevano di stenti e la situazione peggiorò dopo la morte del papà della Santa. La famiglia Goretti, mamma Assunta e cinque figli, trovarono sistemazione presso una cascina insieme ad un altro piccolo nucleo familiare, composto da un uomo e suo figlio, Alessandro il quale si invaghì di Marietta ma non fu mai corrisposto, e un giorno mentre la fanciulla, appena dodicenne, era rimasta in casa per accudire i fratellini più piccoli e rammendare, la sua mamma nei campi a lavorare, venne afferrata con forza da Alessandro e con violenza, dopo il rifiuto netto della giovane di unirsi a lui, la colpì con ferocia con un punteruolo fino a quando tra le urla: «No, no, Dio non vuole, se fai questo vai all’inferno. (…) Che fai Alessandro? Tu così vai all’inferno…», non cadde tramortita in terra.

Maria ha fatto una scelta ben precisa, ha preferito la morte al peccato, così fanno i santi, sanno bene che separarsi da Cristo a causa del peccato è la peggiore delle morti. La canonizzazione si svolse in Piazza San Pietro il 24 giugno 1950, presieduta da Pio XII, fu presente anche mamma Assunta, ammalata e seduta su una sedia a rotelle e i due fratelli e le due sorelle della nuova Santa.

Di Maria Catena

Docente di Liturgia, scrive per Theofilos, la rivista della Scuola Teologica di Base “San Luca Evangelista” dell’Arcidiocesi di Palermo.

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