Elisabeth Catez nacque il 18 luglio 1880 a Camp d’Avor presso Bourges in Francia e fu battezzata quattro giorni dopo. In tenera età perse il padre e nel 1890 ricevette la Prima Comunione, l’anno dopo il sacramento della Confermazione. All’età di appena quattordici anni emise il voto privato di verginità e sentendosi chiamata alla vita religiosa, chiese alla madre il permesso di poter entrare al Carmelo, ma le fu vietato fino alla maggiore età.

Si ammalò giovanissima e morì ventiseienne il 9 novembre 1906. Elisabeth alla vestizione prese il nome di suor Elisabetta della Trinità; dentro le mura ospitali del Convento, nella giovanissima suora, Dio e la sua creatura si incontrano in una donazione totale che rifugge particolari manifestazioni straordinarie. Nel ritmo di un’amicizia divina, colma di umana tenerezza, Elisabetta trascorre le sue giornate, quelle più luminose ma anche quelle più buie della malattia, malattia che accoglierà sempre con il sorriso perché certa che questa era la strada che Gesù aveva scelto per lei, per la sua santità. Scrive nel suo Diario: «Voglio farmi santa – per te! O Gesù, vita mia, mio amore, mio sposo, aiutami, bisogna che io giunga a qualunque costo a fare sempre, in tutto, il contrario della mia volontà».

Vive completamente immersa nell’unione delle Tre Persone divine, sceglie di nascondersi al mondo per vivere per il mondo nell’offerta della sua vita, non desidera altro che essere prigioniera di Cristo, del suo amore per essere amore che irradia amore.

Di Maria Catena

Docente di Liturgia, scrive per Theofilos, la rivista della Scuola Teologica di Base “San Luca Evangelista” dell’Arcidiocesi di Palermo.

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