Probabilmente non è la più antica, ma l’immagine proposta nella foto è certamente quella che veniva maggiormente esposta nei luoghi di lavoro del territorio italiano. Non vi erano botteghe, officine, mercati, dove l’immagine di San Giuseppe non trovasse degna collocazione; un atto di devozione e richiesta di protezione che proveniva da mondo del lavoro.

Quella di San Giuseppe è la figura di santità maggiormente venerata nella Chiesa; Egli è lo sposo della Vergine Maria e il padre putativo di Gesù, una figura che ci si sbaglierebbe a considerare marginale nella vita e nella crescita educativa di Cristo. Giuseppe è, infatti, chiamato – insieme alla Madre di Dio – a custodire e a crescere il Figlio di Dio attraverso un personalissimo atto di adesione alla volontà di Dio.

L’8 dicembre 1870, papa Pio IX ha proclamato San Giuseppe Patrono della Chiesa universale, e, nel 1955, papa Pio XII ha istituito la memoria liturgica del 1° maggio dedicata a San Giuseppe Lavoratore, proclamandolo patrono degli artigiani e degli operai.

La ricorrenza liturgica di San Giuseppe Lavoratore ci ricorda – come asseriva San Giovanni Paolo II nell’Esortazione Apostolica “Redemptoris Custos” – che «il lavoro umano e, in particolare, il lavoro manuale trovano nel Vangelo un accento speciale. […] Grazie al banco di lavoro presso il quale esercitava il suo mestiere insieme con Gesù, Giuseppe avvicinò il lavoro umano al mistero della Redenzione».

Vi è poi un altro importante aspetto da considerare. Il “lavoro” che Giuseppe è chiamato a svolgere è, infatti, quello di “far spazio a Dio”, perché anche attraverso il suo personale “fiat” si possa compiere il mistero della salvezza con l’incarnazione di Cristo. Un particolare tipo di fecondità – quella di San Giuseppe – che è essenzialmente dono di sé e disponibilità ad accogliere la volontà di Dio nella sua interezza.

Ed è proprio con San Giuseppe che noi possiamo essere aiutati a comprendere fino a che punto può spingersi Dio nel chiedere alle sue creature di diventare completamente disponibili alla Sua volontà.

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Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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