Forse era medico, forse era nato da una famiglia pagana in Siria, probabilmente era un uomo colto. Non abbiamo grandi notizie biografiche di San Luca Evangelista, che resta comunque una delle figure principali del cristianesimo dei primi secoli: autore di uno dei Vangeli, per la tradizione autore anche degli Atti degli Apostoli, Luca viene citato in alcune lettere da San Paolo che lo elogia e di cui era un collaboratore.La tradizione lo vuole originario di Antiochia, nell’attuale Turchia, lì dove all’epoca viveva una colonia giudaica; Luca sarebbe stato un pagano avvicinatosi alla religione ebraica e poi convertitosi al cristianesimo.

Ma l’Evangelista non era uno degli apostoli e nemmeno uno dei discepoli di Gesù, si convertì solo intorno all’anno 40 accompagnando San Paolo nei suoi viaggi in cui incontrò probabilmente anche San Pietro e San Marco. Il tema del viaggio è del resto molto caro a Luca che lo usa, in forma ideale, sia nel suo Vangelo che negli Atti: nel primo caso è il viaggio ideale di Gesù verso Gerusalemme, nel secondo il lieto annuncio che da Gerusalemme arriva fino alla Grecia e a Roma.

Il linguaggio e lo stile del suo Vangelo fanno pensare comunque a una persona di una certa cultura, unico fra i quattro autori a essere “straniero”, un cristiano di seconda generazione che si rivolge alle nuove comunità divenute cristiane con un orizzonte temporale ampio. La tradizione lo vuole come primo autore dei quadri di Maria, di Pietro e di Paolo, da qui la sua elezione a patrono non solo dei medici ma anche degli artisti e dei pittori. Il suo simbolo è il toro alato e le spoglie sono conservate a Padova nella basilica di Santa Giustina, dopo essere state per un periodo a Costantinopoli.

Di Roberto Immesi

Giornalista, collabora con Live Sicilia, è Revisore dei Conti dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e Membro dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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