Cornelio era un centurione romano, tra i primi a convertirsi al cristianesimo, appartenente alla coorte detta Italica. Un personaggio che sarà fondamentale nell’evoluzione delle prime comunità cristiane, come ci racconta il capitolo 10 degli Atti degli Apostoli: “Era religioso e timorato di Dio con tutta la sua famiglia; faceva molte elemosine al popolo e pregava sempre Dio” (At 10,2). Il Nuovo Testamento ci dice che un giorno un angelo gli indicò di incontrare San Pietro e, quando i due si videro, l’Apostolo capì perché Dio aveva voluto quell’incontro: “In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.

Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti” (At 10, 34-36). Il capitolo continua dicendo che lo Spirito Santo discese sopra i presenti, anche sopra i pagani che iniziarono a parlare altre lingue. “Allora Pietro disse: “Chi può impedire che siano battezzati nell’acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?”. E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Quindi lo pregarono di fermarsi alcuni giorni”. (At 10, 47).Un episodio che contribuì a far cadere i pregiudizi nei confronti dei non circoncisi, destinatari del dono della conversione al pari di chi apparteneva al popolo ebraico, e che incentivò l’annuncio del Vangelo a tutte le genti e non limitandolo più ai soli ebrei. Secondo la tradizione Cornelio divenne vescovo, prima di essere incarcerato.

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