A Palermo in piazza San Domenico

Davvero un miracolo urbanistico la colonna che sorge in Piazza davanti alla monumentale facciata barocca della CHIESA di SAN DOMENICO /Si direbbe il centro virtuale e dinamico quasi centrifugo attorno al quale gira tutta la monumentalita della piazza /Un tempo una sorta di quadrilatero chiuso e non aperto sul fianco della via Roma, dopo il “taglio” della strada avvenuto con il piano Giarrusso agli inizi del ‘900 /Monumento come autentico arredo urbano tra i più qualificati presenti nella nostra città /

Colonna celebrativa per il culto della Immacolata concezione che Palermo anche prima della istituzione del dogma voluto da Papa Pio IX nel 1854 aveva difeso per secoli fino alla “effusione del sangue” (voto sanguinario) / Una colonna monumento che è non soltanto un simbolo ma una realtà di squisito valore artistico / Questa di Palermo tra le tante altre proposte un po’ in tutta Europa ha una forma che nella enfasi barocca rilancia una monumentalità che è frutto di un disegno raffinato e peculiare / Partendo dalla gonfia base movimentata e dal gioco plastico del basamento delle statue, svetta in alto con la colonna capitello che sulla cima reca la suggestiva statua della Vergine Maria /

La colonna (stele) è opera dell’architetto siciliano Tommaso Maria Napoli, già celebre per avere disegnato La più famosa tra le ville Bagheresi la Villa Palagonia, la “Villa dei Mostri” /(egli stesso durante un suo viaggio a Vienna aveva ottenuto l’autorizzazione e l’aiuto da parte di Carlo VI) /La struttura per ordine dei padri domenicani venne disegnata nel 1728/ Poi in seguito alla morte dell’architetto venne realizzata da Giovanni Amico /La struttura si compone di una base in marmo introdotta da una serie di gradini in marmo di billiemi/ Sui quattro spigoli alla base, quattro monumentali statue di sapore berniniano dedicate agli arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele e Uriele/ Opera degli scultori Vitagliano e Marino/Sui piedistalli superiori erano una volta collocate le statue di Carlo VI d’Asburgo e Cristina di Brunswick, poi sostituite da quelle di Carlo III di Spagna e Maria Amalia di Sassonia /Anche queste distrutte e fuse durante i moti rivoluzionari del 1848 per farne dei cannoni /

Si dovrà attendere il 1954 l’anno mariano (congresso eucaristico) quando per iniziativa del Cardinale Ernesto Ruffini saranno realizzate le statue bronzee dei pontefici Pio IX e Pio XII entrambe scolpite da Filippo Sgarlata/ La colonna marmorea che svetta su tutto il complesso è alta 9 metri /Prevista di circa 2 metri più alta, venne abbassata per consentire la visibilità della statua della Vergine durante le celebrazioni dall’altare maggiore della Basilica /Sulla cima su un complesso e monumentale capitello corinzio svetta la statua orante della IMMACOLATA CONCEZIONE in bronzo opera di Giovan Battista Ragusa /La tradizione dell’infiorata il giorno 8 dicembre venne introdotta nel 1954 dal Cardinale Ruffini che come avviene in Roma a Piazza Navona, fece dono alla Vergine della corona floreale posta ai suoi piedi per opera dei vigili del fuoco /Una tradizione che viene anche condivisa a Napoli sulla stele in Piazza del Gesù a “spaccanapoli” /

Di Rosario De Santis

Accompagnatore e animatore culturale.

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