La memoria mariana odierna contempla l’immagine della Vergine Maria Addolorata che ai piedi della croce di Gesù assiste alla passione salvifica del Figlio. Questa particolare devozione popolare nasce alla fine dell’XI secolo, fino a diventare una vera e propria celebrazione liturgica. Diverse le composizioni, sul dolore patito dalla Vergine Madre, pubblicate in varie lingue (dal “Pianto della Vergine” al popolarissimo “Stabat Mater”, attribuito a Jacopone da Todi) che porteranno alla festa dei “Sette Dolori di Maria SS”.

Le prime celebrazioni liturgiche sulla “compassione di Maria” ai piedi della Croce risalgono al XV secolo. Il 9 giugno del 1668 l’Ordine dei frati “Servi di Maria”, fondato dai Ss. Sette Fondatori e ispirato dalla Vergine, avendo contribuito alla diffusione del culto dell’Addolorata, riceveva dalla S. Congregazione dei Riti il permesso di celebrare la Messa votiva dei sette Dolori della Beata Vergine, “facendo menzione nel decreto che i Frati dei Servi, portavano l’abito nero in memoria della vedovanza di Maria e dei dolori che essa sostenne nella passione del Figlio” (Santi e Beati).

Fu papa Pio X (1904-1914), a fissare definitivamente la data del 15 settembre, subito dopo la celebrazione dell’Esaltazione della Croce (14 settembre), sostituendo la memoria dei “Sette Dolori” con l’odierna memoria della “Beata Vergine Maria Addolorata”.

Un piccolo e significativo dettaglioIl 15 settembre ricorre anche il martirio del Beato Giuseppe Puglisi del 1993. Era il giorno del suo 56° compleanno quando il Presbitero palermitano venne freddato dalla mafia con un colpo di pistola alla nuca. Nel ricordo di Puglisi, l’Arcidiocesi di Palermo, ha stabilito in questa data l’inizio dell’Anno Pastorale.

Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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