L’Accademia Zelantea di Acireale è stata teatro di un significativo evento culturale, incentrato sulle figure di due pontefici che hanno condiviso una straordinaria lungimiranza nei confronti della modernità: Leone XIII e Leone XIV, entrambi acclamati come i “Papi delle cose nuove”.

Monsignor Viganò: dalla Rerum Novarum alla sfida digitale

L’incontro ha visto la partecipazione di monsignor Dario Edoardo Viganò, personalità di spicco nel panorama ecclesiale e culturale italiano, già prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede e ora vicecancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e delle Scienze Sociali.

Monsignor Viganò ha tracciato un affascinante percorso che ha collegato Leone XIII, celebre per la sua enciclica Rerum Novarum, a Leone XIV, il quale ha saputo interpretare il mondo contemporaneo come un’apertura verso la cultura e le nuove forme di comunicazione.

“Leone XIII ha spalancato le porte della Chiesa al dialogo con la modernità, superando l’opposizione di Pio IX e abbracciando le sfide culturali e tecnologiche del suo tempo”, ha dichiarato Monsignor Viganò. Ha poi richiamato l’episodio emblematico della sua benedizione filmata nel 1898, un atto pionieristico che segnò l’apertura verso i nuovi media.

Questo evento, ha ricordato, fu mal interpretato dal New York Times, che diffuse la notizia, poi rivelatasi falsa, secondo cui quella benedizione avrebbe avuto lo stesso valore spirituale di una impartita dal vivo. Monsignor Viganò ha definito questo episodio “una delle prime fake news legate al mondo ecclesiale, ma che ebbe un enorme impatto sociale e culturale”.

A conclusione del suo intervento, Monsignor Viganò ha sottolineato: “Oggi, nell’era dell’intelligenza artificiale e della disinformazione digitale, la lezione di Leone XIII rimane più che mai attuale: servono formazione, spirito critico e responsabilità per veicolare la verità attraverso nuovi strumenti”.

Monsignor Raspanti: abbracciare il cambiamento con fede e coraggio

Il vescovo di Acireale, monsignor Antonino Raspanti, ha chiuso la serata evidenziando l’importanza di riscoprire, in un’epoca segnata da inedite sfide sociali e culturali, il magistero e il profilo umano di pontefici che seppero affrontare il loro tempo con una visione evangelica e uno spirito innovatore.

“I Papi delle cose nuove”, ha affermato Monsignor Raspanti, “sono coloro che non si sono lasciati paralizzare dal cambiamento, ma lo hanno vissuto in profondità. Hanno saputo cogliere le inquietudini del loro tempo come opportunità per rendere il Vangelo sempre vivo e credibile.

Non stiamo semplicemente celebrando due figure del passato, ma due Papi che hanno ancora molto da dirci nel presente. Leone XIII ha inaugurato una stagione di dialogo con il mondo moderno, Leone XIV ne ha saputo rinnovare il linguaggio e la portata”.

Il vescovo ha poi concluso richiamando un messaggio di Papa Leone XIV ai vescovi italiani, che esorta con forza a “entrare nell’umano”: “vivere insieme, condividere le gioie e le fatiche della gente, con uno sguardo cristiano che sa camminare al fianco degli altri.

Non si tratta più di temere, ma di avere coraggio. Nulla può più ostacolare l’annuncio del Vangelo, se radicato nella carità e vissuto con cuore aperto. Questa è la sfida della Chiesa di oggi: una presenza che accompagna, ascolta, annuncia e ama”.

Oltre agli interventi dei relatori, l’On. Nicola D’Agostino ha portato i saluti istituzionali, rimarcando il valore della collaborazione tra Chiesa, istituzioni e territorio nella promozione della cultura e della memoria storica. Anche il Presidente dell’Accademia Michelangelo Patanè ha contribuito ad arricchire la serata con il suo intervento.

L’evento, patrocinato dall’Associazione Mai più soli e dall’Accademia degli Zelanti, è stato realizzato anche grazie al contributo della Comunità di Sant’Egidio.

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Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È Presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e membro dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.