La Chiesa è “giovane”, e non è “una minestra riscaldata”! Lo ribadiva Papa Benedetto XVI nella sua prima intervista da pontefice concessa a Radio Vaticana. La Chiesa è giovane – precisava il Pontefice – «perché‚ la sua fede sgorga dalla sorgente di Dio, quindi proprio dalla fonte dalla quale viene tutto quello che è nuovo e rinnovatore. Non si tratta quindi di una minestra rifatta, scaldata e riscaldata, che ci viene riproposta da duemila anni. Perché‚ Dio stesso è l’origine della giovinezza e della vita. E se la fede è un dono che viene da Lui è l’acqua fresca che sempre ci viene donata quella che poi ci consente di vivere e che poi noi, a nostra volta, possiamo immettere come forza vivificatrice nelle strade del mondo, vuol dire allora che la Chiesa ha la forza di ringiovanire».

Le analisi o le statistiche del tempo attuale

Le analisi o le statistiche del tempo attuale, che descrivono una generazione di giovani annoiati e delusi da una Chiesa considerata vecchia e obsoleta, certamente ci invitano ad una più attenta riflessione. Bisogna però fare “molta” attenzione, e non correre il rischio – come vorrebbero alcuni riformatori del sacro – di adeguare strumenti e modalità pastorali (persino le ritualità liturgiche) alle novità e prassi di vita mondana del nostro tempo, poiché questo negherebbe la caratteristica principale della Chiesa, il fatto cioè di essere il riflesso della luce di Cristo; sarebbe un grave errore perché tale ipotesi snaturerebbe il valore della Chiesa stessa, e darebbe all’uomo il peso di una responsabilità che – né umanamente, né spiritualmente – sarebbe in grado di garantire e di portare pienamente a compimento!

La Chiesa non è fondata su principi umani

La Chiesa non è fondata su principi umani, e non ha – come scriveva un grande teologo, Henri De Lubac – «finalità umane o la si spiega con delle analogie umane troppo poco vagliate, invece di contemplarla quale Dio l’ha fatta nel mistero del suo essere soprannaturale». «La Chiesa – prosegue De Lubac – non è una realtà di questo mondo che si presti a tutte le misurazioni ed a tutte le analisi […]. Essa è un mistero di fede».

Del resto, Gesù è stato chiaro sin dall’inizio: «Io sono la vite, voi i tralci», e non il contrario! «Chi rimane in me, e io in lui – prosegue il Signore –, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla» (Gv 15,5).

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Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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