“Non abbiamo bisogno di maestrine e maestri ma di discepoli e discepoli, voi catechisti siete diretti collaboratori nell’annuncio del Vangelo”. Con queste parole l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, si è rivolto ai quasi 500 catechisti della diocesi che nella parrocchia di san Gabriele Arcangelo hanno ricevuto il mandato.

Il “nuovo” corso di catechismo

Un momento di preghiera organizzato dall’Ufficio diocesano per la Catechesi, guidato da don Angelo Tomasello, che è stato anche l’occasione per tornare sul nuovo percorso che, nel prossimo futuro, “sostituirà” i tradizionali corsi di catechismo in preparazione della prima comunione e della cresima. Un tema già affrontato in occasione dell’assemblea pastorale diocesana al Don Bosco, come ha scritto Portadiservizio, e che prevede un cammino quinquennale che coinvolga bambini e famiglie con il conferimento contestuale dei due sacramenti.

“Non maestrine e maestri ma discepoli”

“Voi sapete che la nostra Chiesa locale si prepara a fare una scelta – ha detto Lorefice -. Ne abbiamo parlato, tutte le comunità sono state coinvolte con un questionario su come facciamo oggi la catechesi a fanciulli e ragazzi, poi ne hanno discusso il consiglio pastorale diocesano e quello presbiterale”. Da qui il nuovo progetto di iniziazione cristiana di fanciulli e ragazzi che si ispira al cammino catecumanele, quindi strutturato secondo tappe e momenti di passaggio.

“Una scelta che devono fare tutte le nostre parrocchie – ha continuato l’arcivescovo -. Un cammino che richiederà linguaggi nuovi, formazione e ci aiuterà, ne sono sicuro. Voi catechisti dovete infiammare il territorio, siete diretti collaboratori nell’annuncio del Vangelo del successore degli apostoli. Me la date una mano? Non ho bisogno di maestrine e maestri, ma di discepole e discepoli”.

“Da Lercara Friddi a Termini Imerese fino a Sferracavallo, ovunque dobbiamo ripartire: questo progetto è frutto di sinodalità e ci richiede di portarlo avanti insieme: ci dobbiamo preparare noi sacerdoti e i catechisti senza scoraggiarci”. Una catechesi che, nelle intenzioni di Lorefice, sarà meno scolastica e più esperienziale: “Dobbiamo partire dalla nostra vita, dal nostro incontro con il Risorto”.

La catechesi inclusiva

Prima dell’inizio del momento di preghiera, l’arcivescovo si è soffermato a visitare il “tavolo dei linguaggi” a cura del settore per la Catechesi Inclusiva dell’Ufficio Catechistico. Nel tavolo dei linguaggi sono stati esposti i numerosi materiali inclusivi realizzati in questi anni dai catechisti: cartelloni con parabole e racconti con pittogrammi in Caa (Comunicazione Aumentativa Alternativa), il libro tattile e materiale in braille per bambini e ragazzi ciechi, materiale accessibile con il Qr Code con video il Lis per le persone sorde. Con l’occasione l’equipe diocesana ha sensibilizzato i catechisti presenti, facendo conoscere le attività del settore e offrendo la disponibilità per momenti di formazione.

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Foto: Arcidiocesi di Palermo

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Di Roberto Immesi

Giornalista, collabora con Live Sicilia, è Revisore dei Conti dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e Membro dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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