La Lettera Apostolica Desiderio Desideravi, che il Santo Padre Francesco ci ha indirizzato il 29 giugno scorso, è la felice occasione per promuovere ancora una volta il delicato tema dell’approfondimento teologico, pastorale, spirituale della liturgia e proseguire l’attuazione della riforma avviata dal Concilio. Proprio su questa scia dal mese di ottobre partiranno in tre diverse comunità parrocchiali dell’arcidiocesi di Palermo degli itinerari di catechesi mistagogica sulla celebrazione eucaristica.

Questi incontri fanno parte di un percorso ormai sperimentato dal 2018: #capisciciòchefai? Un titolo che è già un programma. Il percorso di catechesi liturgica cercherà, proprio a partire dalla dimensione rituale dell’eucarestia, di scendere dentro il mistero che si celebra. Ovviamente non si ha la pretesa di “spiegare” il mistero, ma la voglia di far apprezzare la potenza del celebrare, come “fonte e culmine” della vita dei cristiani. La liturgia, se ben celebrata, ha in sé una capacità educativa e rivelativa, è ora che i cristiani ne considerino la forza per riprendere il cammino.

Il percorso cercherà di condurre i partecipanti verso un approccio più esperienziale col fine di “far prendere confidenza” con la dimensione simbolica, pastorale, spirituale dell’eucarestia. Capire, non è allora il verbo della pretesa, ma quello della consapevolezza, della dignità, della bellezza. Una decina di incontri serali in tre comunità: Santo Stefano protomartire alla Zisa, Santa Caterina da Siena a Falsomile e nella comunità del Santo Sepolcro a Bagheria. Con linguaggio semplice, fresco, mai banale, Giuseppe Costa giovane liturgista della diocesi, condurrà gli incontri per scoprire come il rito non sia anzitutto una “rubrica da osservare”, ma una “azione comune, di Cristo e della Chiesa, da celebrare”. Il percorso, offre ai partecipanti un’occasione di crescita, perché in comunione con i pastori, divengano promotori di un autentico rinnovamento e di una riscoperta della bellezza della liturgia per il proprio percorso di fede. Infatti la pastorale liturgica è una delle priorità del cammino ecclesiale contemporaneo e – accogliendo ciò che il Pontefice scrive – occorre sempre «recuperare la capacità di vivere in pienezza l’azione liturgica» (DD, 27) «per vedere Dio nella celebrazione dei misteri e prendere vita dalla sua Pasqua» (DD, 43), affinché «non accada la sventura di sottrarci al fascino della bellezza di que[1]sto dono» (DD, 24).

di Giuseppe Costa

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