Una preghiera per chi è in carcere, per chi lo è stato, per chi vi lavora, per chi collabora al reinserimento sociale degli ex detenuti. È l’appello lanciato da Biagio Conte, fondatore della Missione di Speranza e Carità di Palermo che si rivolge alle autorità, alla politica ma a tutti i cittadini perché non dimentichino la realtà carceraria. “È doveroso capire e comprendere i carcerati e chiedersi perché abbiano commesso degli errori, perché siano precipitati nel male – scrive Biagio Conte in un messaggio – qualcuno li ha trascinati e indirizzati nella strada sbagliata, a delinquere, a rubare, a spacciare, non è corretto giudicarli, emarginarli e disinteressarsi di tutti loro o pensare di non essere come loro”.

“Ci sono delle leggi sul loro recupero e reinserimento nella società, ma purtroppo lo Stato e il Palazzo di Giustizia non hanno e non ricevono i fondi economici necessari per attuarle – continua il missionario laico – tristemente si scopre che i politici nel momento delle elezioni si precipitano nei quartieri per ottenere i voti elettorali, promettendo aiuti e possibilmente posti di lavoro, fatti solo di parole e promesse vane. Vi prego carissimi cittadini e autorità, dobbiamo essere più ospitali, più accoglienti e basta puntare il dito e giudicarli sempre come detenuti ed ex carcerati. Aggiungo una fortissima preoccupazione per la decisione presa ultimamente dai politici, di togliere o modificare il cosiddetto reddito di cittadinanza. Fate attenzione a non danneggiare la già compromessa famiglia, in particolare i bambini e i loro figli, non togliamo il loro sostentamento. Trasformando il reddito di cittadinanza o il sussidio in un prezioso lavoro, li integriamo, dando loro una vera dignità, non lasciandoli passivi e questo vale anche per ogni cittadino comune”.

Foto: Missione di Speranza e di Carità

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Di Roberto Immesi

Giornalista, collabora con Live Sicilia, è Revisore dei Conti dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e Membro dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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