Un bambino, messo davanti alla scacchiera, griderebbe che lui vuol essere libero, che i pezzi li mette come vuole e li usa come gli pare, che lui vuole divertirsi senza costrizioni! Ma chi conosce il gioco sorride della sua testardaggine: agendo in quel modo, il bambino non è libero. E’ schiavo dei suoi istinti e della sua immaturità che lo portano a usare quei pezzi allo stesso modo in cui usa tutte le altre sue cianfrusaglie. In un gioco ben costruito e ben dichiarato (gli scacchi), mille piccole obbedienze sono a servizio della libertà del genio” (P. Antonio Maria Sicari).

E’ un’immagine che descrive molto bene le modalità con cui spesso amministriamo la libertà. Pensiamo sempre di aver capito tutto permettendo al nostro amor proprio di rendere ancora più stabili i nostri personali convincimenti. Difficilmente qualcun altro potrebbe farci cambiare idea, soprattutto quando a determinare quell’idea è il nostro istinto! Inguaribili certezze che navigano indisturbate nei mille frammenti della nostra quotidianità. Bisognerebbe sempre conoscere le regole del gioco, prima di sedersi davanti ad una scacchiera o ad un qualsiasi altro gioco! Non fosse altro che per evitare di compiere la scelta sbagliata! Ci vuole anche un maestro, uno che venga a rivelarci il gioco vero, le regole vere e la libertà vera… insomma uno come Cristo!

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Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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