Foto: Vatican News

Papa Francesco segue con apprensione quanto sta accadendo in Ucraina e proprio oggi in merito a ciò, ha rinnovato il suo appello per la pace ed ha rigraziato anche i giornalisti impegnati al fronte.

Siamo ormai giunti all’undicesimo giorno del conflitto che attualmente insaguinando l’est Europa dopo l’invasione russa in Ucraina, dove assistiamo ogni giorno a spargimento di sangue, terrore e lacrime perchè non si tratta di un’operazione speciale ma di un vero e proprio conflitto militare. Il Santo Padre, fin dal primo momento si è attivato, mostrandosi anche disponibile a scendere in campo in prima persona pur di far cessare immediatamente il fuoco e la fine di questa inutile e incomprensibile guerra. Ricordiamo ad esempio l’iniziativa personale di recarsi presso l’ambasciata russa presso la Santa Sede o ancora i numerosi appelli per la pace e la disponibilità alla mediazione, come quello di oggi 6 marzo 2022 in occasione dell’Angelus: “La Santa Sede è disposta a fare di tutto, a mettersi al servizio per questa pace. In questi giorni, sono andati in Ucraina due Cardinali, per servire il popolo, per aiutare. Il Cardinale Krajewski, Elemosiniere, per portare gli aiuti ai bisognosi, e il Cardinale Czerny, Prefetto ad interim del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Questa presenza dei due Cardinali lì è la presenza non solo del Papa, ma di tutto il popolo cristiano che vuole avvicinarsi e dire: “La guerra è una pazzia! Fermatevi, per favore! Guardate questa crudeltà!”.

L’impegno dei giornalisti

Il lavoro del giornalista è sicuramente affascinante, per certi versi anche intrigante ma al tempo stesso può essere davvero pericoloso specialmente quando si va alla ricerca della verità. In questa occasione lo stiamo vedendo, la Russia ha infatti attuato una censura proprio in merito alle notizie che arrivano dal fronte della guerra. Si rischiano infatti multe fino a un milione e mezzo di rubli e, in caso di gravi conseguenze, sono previste anche pene detentive fino a quindici anni. Legge che vale non solo per i giornalisti russi ma anche per quelli stranieri, tanto che la Rai ha richiamato i propri inviati allo scopo di metterli in sicurezza e poter svolgere il proprio lavoro serenamente. Qualche giorno fa, la troupe inglese di Sky News è stata raggiunta da diversi colpi di mitra seppur il giornalista urlava a scquarciagola: “Journalist… journalist!”, niente da fare, i colpi venivano esplosi lo stesso. Sono riusciti a mettersi in salvo grazie anche ai giubotti antiproiettile e agli elemetti, tuttavia, un cameraman che non ha mai smesso di riprendere, è stato raggiutno da un proiettile che lo ha ferito, fortunatamente senza gravi conseguenze.

Il grazie del Pontefice

Sono tempi bui per tutti, per i governi, per il popolo e anche per i giornalisti che (spesso anche con misere retribuzioni) rischiano in prima persona per fornire informazioni anche in caso di conflitto come quello a cui stiamo assistendo in queste settimane. Su questo punto è tornato Papa Francesco che li ha rigraziati: “E vorrei ringraziare anche le giornaliste e i giornalisti che per garantire l’informazione mettono a rischio la propria vita. Grazie, fratelli e sorelle, per questo vostro servizio! Un servizio che ci permette di essere vicini al dramma di quella popolazione e ci permette di valutare la crudeltà di una guerra. Grazie, fratelli e sorelle”.

Di Giovanni Azzara

Giornalista, laureato in Lettere e Storia, ha studiato Scienze Religiose. Appassionato di Storia della Chiesa, segue la cronaca vaticana. Membro dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo, è vicedirettore del quotidiano Esperonews, collaboratore del Giornale di Sicilia, collabora attivamente con Radio Spazio Noi inBlu2000 e Radio Panorama.

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