Roma, 14 febbraio 2018 Celebrazione del mercoledì delle Ceneri.

Con il Mercoledì delle Ceneri inizia la Quaresima, un periodo di quaranta giorni che invita il cristiano alla riflessione e alla preghiera, in preparazione della Pasqua.

Si tratta di un’antica prassi pastorale risalente alla metà del II secolo, poi affermatasi agli inizi del IV secolo in Oriente e in Occidente.

Il gesto più suggestivo di questa celebrazione è l’imposizione delle ceneri, che trova nelle pagine della Sacra Scrittura numerosi riferimenti. La cenere, infatti, simboleggia la precarietà della condizione umana, «Vedi – dice Abramo rivolgendosi a Dio – come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere…» (Gen 18,27), e, nello stesso tempo – riconosciuti i propri peccati – sottolinea il cammino di conversione che il fedele è chiamato a compiere verso Dio attraverso la pratica del digiuno, come racconta la Bibbia a proposito della conversione degli abitanti di Ninive suscitata dalla predicazione di Giona: «I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere» (Gio 3,5-6).

Quest’anno, all’inizio del cammino quaresimale, Papa Francesco ha voluto inserire un’ulteriore intenzione di preghiera per la pace nelle terre dell’Ucraina e nel mondo.

Nel 1994, la Conferenza Episcopale Italiana ha pubblicato una Nota Pastorale che regola tempi e modalità circa il digiuno e l’astinenza richiesti in tempo di Quaresima, e che trovano ispirazione nel canone 1249 del Codice di diritto canonico.

1) La legge del digiuno “obbliga a fare un unico pasto durante la giornata, ma non proibisce di prendere un po’ di cibo al mattino e alla sera, attenendosi, per la quantità e la qualità, alle consuetudini locali approvate”.
2) La legge dell’astinenza proibisce l’uso delle carni, come pure dei cibi e delle bevande che, ad un prudente giudizio, sono da considerarsi come particolarmente ricercati e costosi.
3) Il digiuno e l’astinenza, nel senso sopra precisato, devono essere osservati il mercoledì delle ceneri (o il primo venerdì di Quaresima per il rito ambrosiano) e il venerdì della passione e morte del Signore nostro Gesù Cristo; sono consigliati il sabato santo sino alla veglia pasquale.
4) L’astinenza deve essere osservata in tutti e singoli i venerdì di Quaresima, a meno che coincidano con un giorno annoverato tra le solennità (come il 19 o il 25 marzo). In tutti gli altri venerdì dell’anno, a meno che coincidano con un giorno annoverato tra le solennità, si deve osservare l’astinenza nel senso detto oppure si deve compiere qualche altra opera di penitenza, di preghiera, di carità.
5) Alla legge del digiuno sono tenuti tutti i maggiorenni fino al 60° anno iniziato; alla legge dell’astinenza coloro che hanno compiuto il 14° anno di età.
6) Dall’osservanza dell’obbligo della legge del digiuno e dell’astinenza può scusare una ragione giusta, come ad esempio la salute. Inoltre, “il parroco, per una giusta causa e conforme alle disposizioni del vescovo diocesano, può concedere la dispensa dall’obbligo di osservare il giorno (…) di penitenza, oppure commutarlo in altre opere pie; lo stesso può anche il superiore di un istituto religioso o di una società di vita apostolica, se sono clericali di diritto pontificio, relativamente ai propri sudditi e agli altri che vivono giorno e notte nella loro casa”.

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Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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