È tornato alla casa del Padre, ad appena 62 anni, don Bruno Sparacio, parroco di Maria Santissima del Lume a Porticello, frazione del comune di Santa Flavia nel palermitano. Il presbitero, ordinato nel 1993 dall’allora arcivescovo Salvatore Pappalardo, si è spento al termine di una veloce ma terribile malattia che non gli ha lasciato scampo.

La notizia è arrivata ieri sera, giungendo da Porticello fino a Palermo dove don Bruno era stato parroco di San Luca Evangelista fino al 2002. “La sua scomparsa lascia e lascerà un vuoto profondo nella nostra comunità e in questo momento di dolore e smarrimento sicuramente ciò che proviamo è stima e ammirazione nei confronti del nostro caro parroco, ripensando al suo servizio presso la comunità di Porticello per lunghi 20 anni, servizio garantito dalle sue grandi doti umane, spirituali e pastorali – ha scritto su Facebook il sindaco di Santa Flavia Salvatore Sanfilippo, proclamando il lutto cittadino – In realtà la nostra ammirazione per don Bruno va oltre oceano perché anche i nostri concittadini americani hanno espresso la loro vicinanza e il loro cordoglio. Desidero esprimere a nome mio e di tutta l’Amministrazione le condoglianze più sentite e commosse alla famiglia”.

Fin qui la fredda cronaca, che adesso cede il passo a un ricordo personale. Chi scrive ha avuto la fortuna di conoscere padre Bruno tanti anni fa, per la precisione nel 1994 quando, ad appena 8 anni, ho iniziato a frequentare il catechismo nella piccola ma straordinaria parrocchia di San Luca, nella zona di via Oreto nuova, quasi a ridosso dell’inizio della circonvallazione. Locali piccoli, sotterranei che non hanno impedito di creare una forte comunità guidata per anni da don Bruno; anni felici, per quel che mi riguarda, gli anni dell’infanzia iniziati servendo all’altare e proseguiti in una comunità divenuta una famiglia.

La notizia del ritorno alla casa del Padre di padre Bruno non è stata un fulmine a ciel sereno, già da qualche giorno sapevo della triste condizione di salute di quello che è stato il mio primo parroco. E alla mente riaffiorano i ricordi e le emozioni di quegli anni vissuti insieme a padre Bruno e a tante persone con cui ho condiviso un pezzo di vita; anni felici, anche se, come tutte le fasi dell’esistenza, fatti di alti e bassi, ma che rimangono indelebili e scolpiti nel cuore. Padre Bruno era una persona buona, gentile, disponibile che è entrato nella vita di tante parrocchiane e tanti parrocchiani che oggi sui social ricordano con affetto un presbitero che ha dedicato agli altri la propria vita.

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Di Roberto Immesi

Giornalista, collabora con Live Sicilia, è Revisore dei Conti dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e Membro dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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