Nel “Giardino della Memoria” – incastonato tra le due corsie autostradali dove furono uccisi Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro – il Questore della provincia di Palermo, Leopoldo Laricchia, e la signora Tina Martinez Montinaro (vedova dell’agente Antonino Montinaro) hanno consegnato agli Arcivescovi delle Diocesi di Palermo, Monreale, Cefalù e dell’Eparca di Piana degli Albanesi, l’olio ricavato dalla molitura delle olive generate da alberi piantati proprio nel “Giardino della Memoria”. Un olio che – precisa il comunicato stampa dell’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni sociali – Ufficio Stampa dell’Arcidiocesi di Palermo – «in seguito sarà consegnato ai Questori dell’isola, che a loro volta lo distribuiranno ai Vescovi delle altre Diocesi siciliane, e verrà consacrato nella Santa Messa Crismale del Giovedì Santo per essere utilizzato come Olio santo dalla Chiesa siciliana nel corso dell’anno liturgico».

Principale protagonista di questa iniziativa è l’Associazione “Quarto Savona Quindici” (denominazione della Fiat Croma saltata in aria a Capaci), che si occupa della produzione di olio con l’ausilio offerto dai giovani studenti dell’Istituto Superiore “Majorana” e da minori detenuti presso l’Istituto Penale per Minorenni “Malaspina”, nell’ambito di un progetto denominato “Laboratorio Giardino della Memoria”. Presidente dell’Associazione è la signora Tina Martinez Montinaro, che insieme alle altre vittime della strage di Capaci portano avanti diverse iniziative sociali, dando continuità alla memoria delle vittime della mafia.

Il Questore di Palermo, ha ringraziato i Vescovi presenti alla cerimonia di consegna, sottolineando l’alto valore simbolico dell’iniziativa abbracciata dalla Conferenza Episcopale della Sicilia. «Nessun feroce criminale può millantare il favore di Dio – sottolinea un comunicato della Questura di Palermo -. Oggi con questa iniziativa la Chiesa Siciliana, nel trentennale delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, manda a tutti i cittadini, fedeli e non, un importante messaggio: dal sangue degli uomini dello Stato uccisi dai criminali di cosa nostra perché facevano il loro dovere, dal frutto della terra bagnata dal sangue dei giusti viene l’olio che verrà consacrato per amministrare i Sacramenti, segno della grazia di Dio. Un potente simbolo di riscatto e resurrezione, sociale e morale, compiuti dalla meravigliosa terra siciliana in questi trent’anni».

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Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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