È stata presentata in questi giorni, a Palermo, una tela in ricordo del Beato Giuseppe Puglisi (ucciso dalla mafia in odio alla fede cattolica il 15 settembre 1993), nella parrocchia San Giovanni Bosco, dove il martire siciliano ha trascorso gli anni dell’infanzia e della formazione cristiana.

La famiglia Puglisi, negli anni del dopoguerra, abitava al civico 109 di via Messina Marine e apparteneva alla comunità parrocchiale di San Giovanni Bosco. Proprio in questa parrocchia, posta allora in periferia della città di Palermo, Giuseppe Puglisi maturerà la vocazione presbiterale, e verrà seguito dal parroco don Calogero Caracciolo che – oltre a presentarlo ai superiori del Seminario di Palermo – diventerà suo padrino di cresima.

Ordinato presbitero il 2 luglio 1960 nel Santuario diocesano della Madonna dei Rimedi, don Giuseppe Puglisi presiederà la sua prima Messa nell’amata parrocchia di San Giovanni Bosco.

Quella di don Bosco era una delle figure di santità a cui don Puglisi era particolarmente legato, «Sacerdote! – scriveva Puglisi – Datore di cose sacre, anello di congiunzione tra Dio e l’uomo, fiaccola posta sul moggio, pioniere che apre la strada del Regno dei cieli». In mondo particolare, poi, commentando una citazione biblica (Gen 14, 21) cara a don Bosco, «Da mihi animas, caetera tolle» (Dammi le anime, prenditi il resto), don Giuseppe Puglisi scriverà: «Tutta la vita di San Giovanni Bosco si può raccogliere qui; qui è il segreto, la forza, la direzione della sua incommensurabile attività e della sua efficacia. Egli concepiva la sua vita come un apostolato senza confini e senza indugi per conquistare le anime. Egli fu un gran conquistatore d’anime: per questo egli viveva».

La presentazione della tela (olio su tela 1,70×1,80) è stata proposta all’interno del programma della festa di Don Bosco, ed è stata realizzata da Nicoletta Militello su ispirazione dell’attuale parroco di San Giovanni Bosco, don Giuseppe Calderone, grazie anche alla donazione dei signori Gina Fasciana e Giovannino Immordino.

DESCRIZIONE E SPIEGAZIONE DELLA TELA

Riquadro a sinistra della tela: la formazione cristiana, ascolto della parola e chiamata.
Sono raffigurati il primo parroco della parrocchia, don Calogero Caracciolo, e il cardinale Ernesto Ruffini, arcivescovo di Palermo, nell’atto di consegnare il Vangelo al giovane Pino Puglisi.

Riquadro a destra della tela: il martirio.
Sono raffigurati un uomo vestito di nero, senza volto e con un’arma in mano, e don Pino Puglisi, con il suo sorriso e le mani giunte, che riflette sul Cristo Crocifisso.

Sullo sfondo: la chiesa parrocchiale di San Giovanni Bosco, nel quartiere Romagnolo di Palermo, dove è cresciuto Padre Puglisi e dove è maturata la sua vocazione, e la chiesa parrocchiale di San Gaetano, nel quartiere Brancaccio di Palermo, dove Padre Pino visse l’ultimo tratto della sua vita e svolse il suo servizio come parroco.

Ancora sullo sfondo sono presenti tante figure di giovani, sposi, famiglie, bambini, religiosi e sacerdoti, che ci ricordano il ministero del Beato Giuseppe Puglisi, il suo donarsi nell’ascolto, nella carità dell’accompagnamento spirituale e nel discernimento vocazionale. Vi sono rappresentati idealmente i giovani e le famiglie di Romagnolo come di Brancaccio, di Settecannoli, di santa Macrina, dell’Istituto Roosevelt, di san Giovanni dei Lebbrosi, i giovani e le famiglie di Godrano, di Presenza del Vangelo, del Vittorio Emanuele II, del Centro Diocesano Vocazioni, del centro Padre nostro, del Seminario, degli incontri del 2° giovedi del mese, di tutti i luoghi e contesti avvicinati e serviti da Don Pino.

Al centro: il Beato don Giuseppe Puglisi in gloria.
Il servo buono e fedele che ha conformato la sua vita a Cristo e si è fatto dono agli uomini. L’aura dorata che contorna la figura di don Pino che celebra i divini misteri è la santità di Dio in cui egli ora vive in eterno. Padre Pino indossa il paramento liturgico rosso e regge con il braccio la palma del martirio. Nelle mani sorregge il calice del sacrificio della nuova ed eterna alleanza, di amore per Dio e per l’umanità.

In basso a destra: dedica del dipinto, tratto da Giovanni 12,24 e sintesi della vita e del dono di Padre Pino Puglisi: «Se il chicco di grano caduto a terra non muore, rimane solo; se invece muore produce molto frutto». Come Gesù Cristo, il ministero e il martirio di don Giuseppe Puglisi divengono dono di vita per tutti noi.

Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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