Oggi, 31 gennaio, la Chiesa cattolica celebra la memoria San Giovanni Don Bosco. Quel «Padre e maestro della gioventù» che anche Papa Giovanni Paolo II ha più volte richiamato durante il suo Pontificato. Un sacerdote che sui sogni ha costruito straordinarie realtà.

Il legame con la Chiesa di Roma

C’è un legame forte tra il sacerdote nato in una povera famiglia contadina di Becchi, nell’Astigiano, e il Vaticano. Un legame che ha preso forma anche nella nicchia assegnata da Pio XI a Don Bosco nella Basilica di San Pietro. Sì, perché il monumento che raffigura Don Bosco è un gruppo marmoreo imponente, alto quasi cinque metri. San Giovanni Bosco si trova in una nicchia d’onore. Sopra la statua di San Pietro, uno spazio rimasto vuoto per secoli. E anche questo è un sogno che è diventato realtà. Sì, perché Don Bosco sognò di trovarsi nella Basilica di San Pietro, entro la grande nicchia che si apre sotto il cornicione, a destra della navata centrale, perpendicolarmente alla statua di bronzo del Principe degli Apostoli, e al medaglione in mosaico di Pio IX. Egli non sapeva come fosse capitato lassù e non si dava pace. Guarda attorno se vi sia modo di scendere, ma non vede nulla. Chiama, grida, ma nessuno risponde. Finalmente, vinto dall’angoscia, si sveglia.

Il sogno dei nove anni

Quello della Basilica di San Pietro non è l’unico sogno. Possiamo dire che tutta la vita di Don Bosco è un sogno, meraviglioso e che profuma di Dio. Un sogno che ha preso forma nella grande Famiglia salesiana. E il più importante della sua vita è proprio quello dei nove. Giovannino Bosco sogna un gruppo di ragazzi che litigano urlando e bestemmiando. Per farli tacere e separarli utilizza l’unica arma che ritiene di avere: la forza. All’improvviso compare un uomo che si presenta come “il Figlio di Colei che tua madre ti insegnò a salutare tre volte al giorno”, che dice a Giovannino: “Non con le percosse, ma con la mansuetudine e con la carità dovrai guadagnare questi tuoi amici. Mettiti dunque immediatamente a fare loro un’istruzione sulla bruttezza del peccato e sulla preziosità della virtù”. Appare, quindi, nel sogno una donna dall’aspetto maestoso, la Vergine Maria: mostra al piccolo Giovannino Bosco un campo in cui lavorare: “Capretti, cani e parecchi altri animali. Renditi umile, forte e robusto”, e posandogli la mano sul capo conclude, “a suo tempo tutto comprenderai”. Quel sogno è la base, l’inizio di una meravigliosa missione.

La Famiglia Salesiana

Don Bosco è padre, maestro ed amico. Mette in piedi la meravigliosa realtà dell’oratorio. Fa costruire la prima tipografia utilizzandola come scuola grafica per i suoi ragazzi. Fonda la congregazione religiosa dei Salesiani. E ancora collegi per studenti, ospizi per artigiani e scuole diurne e serali. Don Bosco viene beatificato da Pio XI nel 1929 e canonizzato nella Pasqua del 1934. Don Bosco ha fondato un istituto religioso maschile, la Società Salesiana di San Giovanni Bosco (SDB), presente oggi in 130 paesi del mondo con 7.610 opere. Ha fondato anche un istituto religioso femminile, le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), che sono 17.000 in oltre 90 paesi in tutti i continenti con 1.600 opere. A questo si affianca l’Associazione dei Salesiani Cooperatori e l’Associazione di Maria Ausiliatrice. Sotto l’influenza di Don Bosco nacquero anche la Confederazione mondiale Exallievi ed Exallieve di Don Bosco, la Confederazione mondiale Exallievi ed Exallieve delle Figlie di Maria Ausiliatrice e le Volontarie di Don Bosco.


Di Giovanni Villino

Giornalista professionista. Redattore di Tgs, emittente televisiva regionale del gruppo editoriale Ses Gazzetta del Sud - Giornale di Sicilia. Componente del direttivo regionale del Gruppo Cronisti Siciliani. Appassionato di new media e sostenitore del citizen journalism.

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