Palermo fin dal 1624 aveva eletto SANTA ROSALIA come patrona principale della città/ La Santa romita del Pellegrino era vissuta nel XII sec /Il suo culto un po’ sopito nel cuore dei palermitani si sarebbe risvegliato circa 4 secoli più tardi per la sua gloriosa intercessione dopo il miracolo della peste /Dopo questi episodi, cappelle, edicole ed il celebre Santuario sarebbero stati a lei intitolati/ Finalmente nel 1709 nel cuore della città per opera di Giacomo Amato viene elevato il Convento e la grande chiesa (Santa Rosalia allo Stazzone) a lei dedicata sotto la cura delle monache Benedettine/ Ma tutto in modo infausto sarebbe stato cancellato e non di certo per un evento legato a un terremoto o chissà cosa altro, ma per l’adeguamento al nuovo piano regolatore “Giarrusso” (dal nome dell’ingegnere) /Piano che  ridisegnando la città con i nuovi criteri di gestione urbanistica per la istituzione di una nuova arteria la via Roma, sventrava il centro storico distruggendo particolari segni e presenze della sua storia/ È per questo la Chiesa di Santa Rosalia venne ingiustamente e definitivamente cancellata e distrutta nel 1922.


Quasi a volere esorcizzare lo scempio di quella distruzione e per onorare nuovamente la Santuzza, viene stabilito di affidare il nuovo progetto della Chiesa dedicata a Santa Rosalia ad Ernesto BASILE, ormai alla fine della sua esperienza artistica /Chiesa che sorge in Via Marchese Ugo nel complesso del Monastero delle Suore del Sacro Cuore sulla parallela della via Libertà /La particolare posizione sull’asse superiore in vista eminente sul parterre del giardino inglese permise al Basile di ricercare un disegno verticale, atto a valorizzare il prospetto e il corpo della cupola /Il progetto venne iniziato nel 1924 in occasione del 3 centenario della scoperta delle reliquie sul Monte Pellegrino /La Chiesa verrà poi inaugurata il giorno 4 settembre del 1934 festa di Santa Rosalia un anno dopo la morte del BASILE /Opera che conclude la ricca parentesi della feconda attività del maestro /La sobria facciata con modanature e timpano si accende nello slancio della cupola ottagona ravvivata dalla bicromia a losanghe di spiccata efficacia pittorica.

All’interno molto semplice e ad unica navata, sulla destra, quasi a celebrare una continuità tra la distrutta chiesa e la nuova vi è stata trasferita la statua di Santa Rosalia del Marabitti, una volta nella distrutta Chiesa allo “Stazzone”.

LA CHIESA DI S ROSALIA ALLO STAZZONE / La grande Chiesa dedicata alla patrona /distrutta per fare posto alla nuova arteria di VIA ROMA.

Il grande sacrificio perpetrato nel 1922 per fare posto alla nuova arteria della Via Roma/ La più grave perdita per il patrimonio artistico della città  sacrificata in quella occasione /Dopo il rinvenimento delle sacre ossa di SANTA ROSALIA il sacerdote Giuseppe Bonfante guarito dalla peste aveva deciso di costruire un conservatorio e una piccola Cappella dedicata a Santa Rosalia per le fanciulle di San Benedetto /Sotto autorizzazione di Papa URBANO VIII e con i finanziamenti di Filippo IV e  il contributo di molte nobili Dame (Che avevano  pure contribuito con la loro dote) /Venne proposta la costruzione su quella stessa area di un nuovo grande tempio dedicato alla Patrona di Palermo Santa Rosalia /Tutto ciò venne completato sotto il Vescovo Ferdinando di Bazan che nel 1709 benedisse il nuovo tempio /Il nome “dello Stazzone” lo si deve al fatto che nei pressi vi erano alcune fabbriche di maestri vasai che lavoravano l’argilla /La Chiesa che sorgeva in una piccola piazza era stata progettata dall’architetto GIACOMO AMATO /Grande costruzione con facciata di tipo romano/ Interno ad aula con profondo presbiterio e quattro cappelle laterali /La Chiesa conservava all’interno autorevoli opere d’arte /Mariano Rossi, Gaspare Serenario e Gioacchino Martorana /Sculture, stucchi e marmi mischi /La reliquia più preziosa, la piccola croce che era stata rinvenuta sul monte Pellegrino tra le ossa di Santa Rosalia (donata dal padre Giordano Cascini) e che era stata effigiata sul petto delle tuniche delle suore del convento /Purtroppo come si diceva l’unica grande Chiesa dedicata al culto di Santa Rosalia avrebbe subito nel 1922 la più grave ingiustizia /Infatti un insensibile piano regolatore (progetto Giarrusso) con il taglio della Via Roma avrebbe fatto cadere sotto i colpi del piccone demolitore buona parte del centro storico compresa la nostra Chiesa dedicata a Santa Rosalia /In tanta sfortuna una piccola consolazione, la gran parte delle opere sono tuttora visibili e disseminate in città /(l’altare maggiore nella Chiesa Regina Pacis, il monumentale crocifisso ligneo nella Chiesa di S Giovanni Apostolo al CEP, una statua di Santa Rosalia di scuola del Marabitti presso la Chiesa di Santa Rosalia in via Ugo, le tele e parte degli affreschi presso la collezione del Museo di Palazzo Abbatellis) /Mentre la insigne reliquia della Croce di Santa Rosalia presso il tesoro della Cattedrale di Palermo /Una grande perdita che la memoria, non potrà mai cancellare e che speriamo venga ancora studiata e posta alla attenzione di storici e devoti /

Di Rosario De Santis

Accompagnatore e animatore culturale.

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