L’Europa – dalle radici cristiane ormai definitivamente recise – ha riconosciuto l’#aborto un “diritto umano”. Con 378 voti favorevoli, 255 contrari e 42 astenuti, infatti, il #ParlamentoEuropeo ha recentemente approvato il “Rapporto Matic” che introduce il concetto di aborto come “diritto umano” riconosciuto. Come diceva #GiovanniPaoloII, al «cimitero di vittime della crudeltà umana nel nostro secolo si aggiunge ancora un altro grande cimitero: il cimitero dei non nati, cimitero degli indifesi».

Mentre il presidente del Parlamento Europeo, #DavidSassoli, si reca da Papa Francesco per dire che il progetto di relazione di Predrag Fred Matić approvato dal Parlamento a favore dell’aborto non è una risoluzione «vincolante, perché non è un atto legislativo, è una raccomandazione a fare in modo che tutti i Paesi in qualche modo abbiano delle legislazioni analoghe», dalla cattolica #Polonia, il presidente dei #vescovipolacchi monsignor Stanisław Gądecki, scrive: «Esprimo un profondo rammarico dopo la risoluzione del Parlamento europeo che invita a garantire la possibilità di #uccidere i #bambini non ancora nati»; «la cultura della vita – ha proseguito Gądecki – alla quale avevano pensato i padri fondatori dell’Ue si trasforma in una cultura della morte e dell’esclusione, e l’ideologia prende il sopravvento sulla ragione».

Quarantadue anni fa, ricevendo il #PremioNobel per la Pace (1979), #MadreTeresadiCalcutta disse: «Tante persone sono molto preoccupate per i bambini che muoiono di fame, ma milioni muoiono deliberatamente per volere della madre. E questo è ciò che è il grande distruttore della pace oggi. Perché se una madre può uccidere il proprio bambino, cosa mi impedisce di uccidere te e a te di uccidere me? Nulla».

Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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