Il 29 ottobre ricorre la memoria liturgica del beato Rosario Angelo Livatino, una data profondamente significativa poiché anniversario della sua Cresima, sacramento ricevuto nel 1988 nella parrocchia di San Domenico a Canicattì.

Rosario Livatino è il primo magistrato nella storia della Chiesa a salire agli onori degli altari. La Chiesa lo ha proclamato beato il 9 maggio 2021 (anniversario della storica invettiva di San Giovanni Paolo II contro la mafia ad Agrigento), riconoscendone il martirio «in odium fidei» (in odio alla fede).

Questo riconoscimento è scaturito dalla sua testimonianza coerente e credibile di vita cristiana, vissuta in modo non marginale ma come cardine della sua intera esistenza. Livatino ha compreso e testimoniato che la vita in Cristo e il Vangelo non sono un optional o un “fiore all’occhiello”, ma il vertice più alto dell’esistenza umana, il punto fisso verso cui far convergere ogni aspetto della vita pubblica e privata. Non a caso, nelle sue agende era solito apporre la sigla S.T.D., ovvero “Sub Tutela Dei” (Sotto la tutela di Dio), a sigillo di ogni suo atto.

Trucidato il 21 settembre 1990 dalla mafia siciliana, mentre percorreva in automobile e senza scorta la strada statale 640 Caltanissetta-Agrigento, Livatino incarna ancora oggi una potente pietra d’inciampo per chiunque creda di poter sopraffare e calpestare la dignità dell’uomo in nome del potere criminale.

La sua condotta di magistrato, integra e incorruttibile, radicata saldamente nella fede cattolica, lo rese inviso ai clan. I suoi assassini, come emerso nei processi, lo definivano sprezzantemente un “santocchio” (bigotto) per la sua assidua frequentazione della Chiesa. È stata proprio l’impossibilità di piegare la sua dirittura morale, nutrita dalla fede, a motivare il delitto, riconosciuto quindi come martirio non solo per la giustizia, ma per la fede stessa.

Oggi, la Chiesa ne celebra il ricordo, onorando il suo luminoso esempio di come la professione al servizio dello Stato possa trasformarsi in autentica vocazione cristiana.

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Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È Presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e membro dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.