Lunedì 28 aprile, il Reliquiario della Madonna delle Lacrime di Siracusa sosterà per qualche giorno nella Parrocchia Maria SS. del Perpetuo Soccorso, in Via Madonna del Soccorso 2 a Palermo.
Si tratta del Reliquiario contenente le lacrime versate prodigiosamente da una Madonnina di gesso tra il 29 agosto e il 1° settembre 1953, in via degli Orti di San Giorgio 11 a Siracusa, nell’abitazione dei giovani sposi Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusto.

Antonina, in attesa del loro primo figlio, stava vivendo una gravidanza complicata, caratterizzata da episodi di calo della vista. Nella notte del 29 agosto, intorno alle tre, perse completamente la vista, per poi riacquistarla verso le 8:30 del mattino, quando vide delle lacrime scendere sul volto di una statuetta in gesso della Madonna, posta sul comodino.
La statuetta, un mezzo busto in gesso smaltato di 23×28 cm raffigurante la Madonna con il Cuore Immacolato, montata su una base di vetro opalino, era stata un regalo di nozze, celebrate il 21 marzo dello stesso anno. La lacrimazione si ripeté almeno 58 volte, diffondendosi rapidamente la notizia e trasformando la casa degli Iannuso in meta di continui pellegrinaggi.
Il parroco locale, con l’autorizzazione della Curia, incaricò una commissione medica per esaminare il fenomeno. Il 1° settembre, la commissione si recò nell’abitazione e prelevò circa un centimetro cubo del liquido che emanava dagli occhi della Madonnina.
Le analisi microscopiche rivelarono tracce di proteine e urati, sostanze presenti nelle lacrime umane, sia di bambini che di adulti. Il liquido fu quindi classificato come “lacrime umane” e, dopo un’attenta analisi della statuetta, il fenomeno fu dichiarato scientificamente inspiegabile.
Il Reliquiario
Il Reliquiario che custodisce le testimonianze della lacrimazione avvenuta nel 1953 è opera del professor Biagio Poidimani, artista siracusano e docente presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma.
La sua struttura – come spiegato su madonnadellelacrime.it – si articola su un elegante piede a base ottagonale, sormontato da tre livelli distinti. Il primo piano funge da scrigno per alcuni oggetti significativi: frammenti di un panno ricamato utilizzato da Antonina Giusto per proteggere l’immagine sacra, spesso intrisa delle lacrime; metà di un fazzoletto donato da Lisetta Toscano Piccione, anch’esso testimone della lacrimazione; la provetta contenente le circa trenta gocce di liquido prelevato dagli occhi della Madonnina dalla Commissione Scientifica il 1° settembre; e alcuni batuffoli di cotone.

A custodire questa teca, quattro statue poste agli angoli raffigurano figure chiave per la storia religiosa di Siracusa: Santa Lucia, patrona della città; San Marziano, suo primo vescovo; e i santi Pietro e Paolo, pilastri della Chiesa e legati alle origini della comunità cristiana locale. Paolo, come narrano gli Atti degli Apostoli, soggiornò a Siracusa per tre giorni, mentre la tradizione vuole che Pietro, all’epoca vescovo di Antiochia, inviò il suo discepolo Marziano come primo pastore della città.
Il secondo livello del Reliquiario presenta quattro pannelli che immortalano i momenti salienti del prodigio: una riproduzione del quadretto miracoloso; la lacrimazione nella camera da letto dei coniugi Iannuso; l’esposizione della sacra immagine in via degli Orti; e il suo trasferimento in piazza Euripide, primo “Santuario” all’aperto.
Infine, nel terzo piano, protetta da quattro angeli, si trova l’urna di vetro che racchiude la fialetta con le ultime lacrime raccolte dopo l’indagine scientifica.
L’8 maggio 1954, il Reliquiario fu sigillato, e una pergamena ne sancì l’autenticità.
Sulla base del manufatto è incisa una toccante invocazione in latino: “O Vergine delle Lacrime, strappa dalla durezza del nostro cuore lacrime di pentimento – 29 agosto 1953”.
Ancora oggi, il Reliquiario peregrina tra le comunità parrocchiali che ne fanno richiesta, mantenendo viva la memoria di quell’evento straordinario.
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