Camminando verso meridione, attraverso le bancarelle dello storico mercato di Ballarò a Palermo (da “Balhara”, villaggio esterno alla città da cui provenivano le mercanzie), si giunge al complesso monastico di origine normanna dei Padri Carmelitani Calzati, dove è possibile ammirare la chiesa del Carmine Maggiore costruita tra il 1626 e il 1667 da un progetto attribuito all’architetto palermitano Mariano Smiriglio.

Sopra il portale d’ingresso è possibile ammirare la statua in stucco della Madonna del Carmine, mentre all’interno della chiesa è possibile ammirare alcune opere di Pietro Novelli, Giacomo Serpotta e Antonello Gagini.

Il fiore all’occhiello del complesso monumentale è rappresentato dalla grande cupola, rivestita da maioliche policrome, e sostenuta nel tamburo da quattro telamoni (scultura maschile impiegata come sostegno, strutturale o decorativo, talvolta in sostituzione di colonne o lesene); le finestre sono, invece, decorate con putti e volute.

Insomma, un simbolo di monumentale bellezza della cultura siciliana, incastonata nel centro storico di Palermo, e che – grazie alle splendide fotografie (gentilmente concesse alla nostra redazione) del professor Baldo Lo Cicero – possiamo offrire all’attenzione dei nostri lettori.

Foto: Baldo Lo Cicero

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Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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