Ci apprestiamo a celebrare la giornata mondiale dell’ammalato che è un’occasione affinché possiamo, ciascuno di noi, accogliere l’invito ad avvicinarci concretamente alle persone malate o anziane sole che vivono a casa o in un ospedale e aspettando una visita! Ricorre quest’anno il 31° anniversario della Giornata mondiale del malato.

È una giornata voluta da San Giovanni Paolo II che fece celebrare questo appuntamento giorno 11 febbraio, nella memoria liturgica della Beata Maria Vergine di Lourdes.

Papa Francesco ha scritto il suo messaggio incentrato sul tema: “«Abbi cura di lui». La compassione come esercizio sinodale di guarigione”. «In questa XXXI Giornata Mondiale del Malato – dichiara il Pontefice –, nel pieno di un percorso sinodale, vi invito a riflettere sul fatto che proprio attraverso l’esperienza della fragilità e della malattia possiamo imparare a camminare insieme secondo lo stile di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza».

Mai come in questi ultimi anni la Giornata mondiale del malato è vissuta con più attenzione, in quanto ai tempi odierni la medicina è messa alla prova a causa della pandemia, dell’evoluzione scientifica ed in campo medico. Oggi sono tanti i medici, gli operatori sanitari, gli infermieri e volontari che offrono il loro impegno umano pieno di solidarietà verso chi soffre con strumenti adeguati, con prove di impegno e di umanità. Pertanto, oggi, è di fondamentale importanza andare ad elaborare un “patto sociale” nel quale il bene dei più fragili e sofferenti prevalga sull’interesse di tutti affinché si possa concretizzare sempre più un bene comune che superi il solo aspetto valoriale e diventi quotidianità.

Parlando di tutto ciò, il pensiero va ai tanti volontari di tante associazioni che si spendono con spirito di servizio e vocazione per i sofferenti. Fra le tante associazioni l’ U.N.I.T.A.L.S.I. con i suoi volontari, a Lourdes, si occupa dell’accompagnamento degli ammalati con i mezzi di trasporto chiamati “della speranza”; sì di speranza perché Lourdes è definita da tanti la meta della speranza.

Ogni anno il santuario mariano è meta incessante di circa 5 milioni di ammalati che invocano protezione e conforto. La grotta in mezzo ai Pirenei francesi evoca le apparizioni mariane più famose della storia, riconosciute ufficialmente dalla Chiesa. In conclusione con questa giornata ci è data occasione utile per attenzionare il malato, la sua famiglia e il mondo della cura, sia professionale sia del volontariato. Da qui possiamo comprendere che i malati devono vivere la loro malattia sostenuti da ognuno di noi, attraverso la preghiera e una presenza e attenzione concrete.

Foto: newsmondo.it

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Di Catalin Dioguardi

Dottore in Giurisprudenza. Tutor presso la Lumsa Università, catechista e volontario in diverse associazioni.

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