Odradek, la libreria in via dei Banchi Vecchi 57, nel centro storico di Roma, è costretta a chiudere l’attività, dopo 25 anni di presenza. «Odradek – dichiarano con tristezza i titolari – non è più sostenibile, né economicamente né umanamente. […] Grazie a tutti quelli che in questi anni hanno permesso a Odradek di vivere, ma dobbiamo dare retta ai numeri e quest’anno c’è stato il tracollo con incassi giornalieri sotto i 300 euro» (Agi).

È una delle conseguenze che l’utilizzo sfrenato delle tecnologie moderne e la presenza dei social network ha prodotto in questi ultimi anni. «Sempre meno lettori – riferiscono i titolari di Odradek all’agenzia AGI– entrano in Libreria. Muoiono anziani e accaniti lettori e non c’è il ricambio. Le nuove generazioni non vivono più nella “civiltà della carta”. Il processo irreversibile di digitalizzazione impone a tutti un ripensamento sulle forme di accesso alla conoscenza e ai saperi che una volta venivano trasmessi esclusivamente su carta. Il libro non scomparirà, ma non è più l’unico strumento di alfabetizzazione».

La lettura è una prerogativa importante per lo sviluppo culturale e sociale della persona, tuttavia – come ricordava lo scrittore siciliano, Andrea Camilleri – «Non basta leggere, bisognerebbe anche capire. Ma capire è un lusso che non tutti possono permettersi». Questo, è forse l’aspetto ancora più grave della questione legata ad una generazione di uomini e donne che non leggono più, un aspetto che è identificativo del nostro tempo.

«Il problema – asseriva lo scrittore italiano, Italo Calvino – è capirsi. Oppure nessuno può capire nessuno: ogni merlo crede d’aver messo nel fischio un significato fondamentale per lui, ma che solo lui intende; l’altro gli ribatte qualcosa che non ha relazione con quello che lui ha detto; è un dialogo tra sordi, una conversazione senza né capo né coda. Ma i dialoghi umani sono forse qualcosa di diverso?».

Comunque, nei prossimi giorni la libreria Odradek chiuderà l’attività, e ad essere messa in ginocchio non è soltanto la cultura ma un’intera famiglia che, con l’inizio dell’anno nuovo, dovrà inventarsi un altro modo per vivere, e garantire ai propri figli stabilità e futuro!

Foto: Agi.it

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Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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