Impossibile che un diario – a cui talvolta si consegnano pensieri, sfoghi, gioie e amarezze – improvvisamente si animi e decida di rispondere! Una prerogativa, questa, che prende forma solo nella narrativa fantasy o nelle fiabe, e che la scrittrice, Francesca Bisogno, ha deciso di raccontare nel suo ultimo libro: “Finalmente imperfetti. Il tuo diario ti scrive”, Tau Editrice.

Emma – la protagonista di questo racconto – si confronta con i propri limiti e con quella vita imperfetta che si cerca in tutti i modi di correggere o, quantomeno, di migliorare.

Il diario – anche in tempi di sfrenata e maniacale dipendenza tecnologica – è sempre un buon compagno di viaggio, a cui talvolta vengono consegnate le memorie – belle e anche faticose – del tempo che abbiamo vissuto o che stiamo vivendo. E così, un giorno, improvvisamente, mentre Emma scrive nel suo diario alcuni sfoghi interiori, si accorge che il suo diario si anima e le risponde. Inizia così – come descritto nella quarta di copertina del libro – una corrispondenza che la aiuterà a guardare in modo diverso sé stessa, gli altri, la vita, e perfino Dio, ad amarsi e amare. Un percorso che culminerà nell’incontro con un personaggio del tutto sorprendente, occasione per scoprire ancora di più la bellezza dell’empatia e dell’essere finalmente imperfetti.

Francesca Bisogno aiuta il lettore a riconoscere alcuni “slogan” interiori, capaci, talvolta, di appesantire la nostra esistenza, come quelli che – spiega il Diario alla sua interlocutrice – ti fanno credere che «per essere considerata una persona in gamba, piacevole, e per essere apprezzata e amata non devo avere debolezze, non devo vivere e avere nessun blocco. E non devo far vedere mie debolezze e difficoltà, neanche le mie emozioni di rabbia e i miei pensieri». Slogan che «se vissuti come idoli da seguire e a cui obbedire: portano a rifiutare e a fuggire tutto ciò che è debole, imperfetto, fragile e difficile e non chiaro in te e negli altri, e nella vita», e che portano a ingaggiare continue battaglie distruttive e autodistruttive con se stessi e con gli altri.

La lettura introspettiva proposta nelle pagine di “Finalmente imperfetti” pone i “protagonisti” del racconto – Emma e ogni attento lettore – di fronte alle domande che riguardano anche il nostro rapporto con Dio (crederGli, amarLo, seguirLo, fidarsi di Lui…), e alle quali il Diario prova a rispondere: «Lui [Dio] per primo ha accettato di incarnarsi nella imperfezione della condizione umana, e l’ha profondamente amata. […] Lui non considera le nostre imperfezioni e la nostra imperfezione un ostacolo al Suo Amore o un ostacolo alla nostra possibilità di amare ed essere amati, di essere felici, di realizzarci davvero […] nelle nostre imperfezioni».

Il finale del racconto è tutto da scoprire e da interpretare, e lo consegniamo alla vostra curiosità.

Puoi ricevere le notifiche degli articoli di PORTA DI SERVIZIO iscrivendoti gratuitamente nel nostro gruppo Telegram, qui t.me/portadiservizio

Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *