La 398° edizione del Festino di Palermo in onore di Santa Rosalia si apre all’insegna della musica, contro tutte le pesti: quelle del dramma sociale, quelle economiche, strutturali, mafiose. Dopo due anni di tristezza, la musica sarà l’attivatore del corteo a nove tappe, “9 orchestre e una preghiera”.

«Una Palermo che vuole essere libera da ogni peste e pandemia», afferma l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, durante la conferenza stampa di questa mattina, presso il salone Filangeri del Palazzo Arcivescovile di Palermo, alla presenza del sindaco professor Roberto Lagalla, del professor Maurizio Carta, docente di Urbanistica, del parroco della Cattedrale monsignor Filippo Sarullo e del vicario generale monsignor Giuseppe Oliveri.

Due programmi che si intrecciano, quello religioso e quello folkloristico, per la 398° edizione del Festino di Santa Rosalia, che vedranno protagonista di questa edizione soprattutto la città di Palermo che si farà teatro con le sue piazze, i balconi e i palazzi che interagiranno in una serata all’insegna della rinascita. 

L’arcivescovo, Corrado Lorefice, nel suo intervento ha ricordato le tante donne della Bibbia Anna, Sara, Rachele, Maria che fanno da sfondo a Santa Rosalia. Anche il grido di tante tante famiglie che hanno vissuto il dramma della pandemia non è rimasto inascoltato. E ancora il trentennale della morte dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e la data del 3 settembre, che nel 1982 si fece, scenario dell’assassinio del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Tutto è posto ai piedi della nostra Patrona, Santa Rosalia, che veglia ancora su Palermo dal Monte Pellegrino e dal Piano della Cattedrale. 

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Di Adele Di Trapani

Giornalista, collabora con “Radio Spazio Noi”, l’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo. Docente di Teologia Morale, fa parte anche dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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