La macchina ormai si è messa in moto e la data da segnare è quella del 2025 quando la Chiesa cattolica di tutto il mondo celebrerà il Giubileo ordinario, il secondo di Papa Francesco (dopo quello straordinario del 2015) e il 25esimo nella storia della cristianità, se non si contano i 10 straordinari. Un anno santo voluto per la prima volta nel 1300 da Papa Bonifacio VIII e che si celebra ogni 25 anni, offrendo ai fedeli di ogni angolo del pianeta un tempo di conversione e di grazia in cui chiedere e ottenere l’indulgenza plenaria, cioè la remissione della pena temporale per i peccati commessi (già perdonati per quanto riguarda la colpa), per se stessi o per i cari defunti.

L’apertura si terrà poco prima del Natale del 2024, con l’apertura delle porte sante a San Pietro e nelle altre basiliche maggiori di Roma, oltre che in altre parti del globo, secondo un’antica tradizione che risalirebbe al 1500.

Papa Francesco ha affidato l’organizzazione del prossimo anno santo a monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, che ha presentato il logo del Giubileo ideato da Giacomo Trevisani: quattro figure stilizzate di colori diversi (blu, verde, giallo e rosso) che si abbracciano l’un l’altra e si tengono a una croce la cui base è a forma di ancora, su un’onda azzurra e il motto “pellegrini di speranza” a corredo.

Un logo dai molteplici significati: le quattro figure indicano l’umanità nel suo complesso, abbracciate come richiamo alla solidariertà fra i popoli e aggrappate alla croce di Cristo, simbolo di speranza e salda roccia in un’esistenza a volte in tempesta come le onde del mare. Il rosso indica l’amore, il giallo il calore umano, il verde la pace, il blu la sicurezza.

Qui un nostro approfondimento sul significato di Indulgenza

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Di Roberto Immesi

Giornalista, collabora con Live Sicilia, è Revisore dei Conti dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e Membro dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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