È morta in questi giorni, Mimi Reinhardt, la segretaria di Oskar Schindler che contribuì a redigere la “lista” dei 1.300 ebrei salvati durante l’Olocausto. Una straordinaria vicenda che ispirò prima il romanzo dello scrittore austriaco Thomas Keneally, e poi il famosissimo film di Steven Spielberg «Schindler’s List – La lista di Schindler», vincitore nel 1994 di sette premi Oscar.

Mimi Reinhardt, di origini ebraiche, era nata in Austria, ed era stata assunta dall’industriale tedesco Oskar Schindler nel 1939. Grazie al contributo della Reinhardt, Oskar Schindler salvò dalla deportazione, e dunque da morte certa, quasi 1.300 dei suoi dipendenti ebrei.

Nina, la nipote di Reinhardt ha scritto in un messaggio alla famiglia: «Mia nonna, così cara e così unica, è morta all’età di 107 anni. Riposa in pace».

Al termine della Seconda guerra mondiale, Mimi Reinhardt si era trasferita a New York, e nel 2007 si trasferì in Israele dove abitava anche il figlio Sacha Weitman, professore di sociologia all’Università di Tel Aviv.

Una celebre frase tratta dal Talmud, e ripresa nel film “Schindler’s list”, dice: «Chi salva una vita, salva il mondo intero».

Grazie Mimi Reinhardt, riposa in pace!

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Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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