Tra i cinque precetti della Chiesa, il Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 2042) ricorda: “Confessarsi almeno una volta all’anno e comunicarsi almeno a Pasqua”. Si tratta – precisa il testo del Catechismo al n. 2041 – di leggi positive promulgate dalle autorità pastorali che hanno il carattere dell’obbligatorietà, e come fine quello di «garantire ai fedeli il minimo indispensabile nello spirito di preghiera e nell’impegno morale, nella crescita del l’amore di Dio e del prossimo».

Questi precetti, certamente, non rappresentano la regola, quanto, piuttosto, il materno desiderio della Chiesa di poter offrire la salvezza operata da Cristo a tutti, e, proprio nei giorni che precedono la Pasqua, sono tantissimi i fedeli che – creando lunghe code davanti al confessionale – seguono “alla lettera” le indicazioni del Catechismo.

La logica di Dio la rintracciamo nella sua eterna misericordia che restituisce all’uomo la dignità di figlio, rinnovandolo. “Nessuno di noi – ricordava Giovanni Paolo II – è la somma dei propri peccati”.

Anche attraverso internet è possibile rintracciare le parrocchie che hanno organizzato le liturgie penitenziali o la semplice disponibilità ad amministrare il sacramento della Confessione.

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Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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