Una consultazione dal basso da completare entro marzo, per poi elaborare una sintesi diocesana da inviare a Roma insieme a tutte le Chiese locali del mondo. È entrato nel vivo anche a Palermo il percorso del Sinodo voluto da Papa Francesco e che, per l’Italia, vale anche come avvio del Sinodo nazionale. Un percorso iniziato lo scorso ottobre, con l’apertura ufficiale, ma che adesso è entrato nella sua fase operativa.

Ieri pomeriggio, su piattaforma Meet, si è tenuto l’incontro con i “facilitatori”, ossia quasi 400 persone individuate nelle parrocchie e nei gruppi ecclesiali cui spetterà il compito di guidare piccoli gruppi, di una decina di persone l’uno, in cui stimolare un dibattito sulla sinodalità. “Dobbiamo ascoltare prima di tutto Gesù – ha detto Lorefice ad apertura di incontro – La Chiesa sinodale, prima di dover fare qualcosa, deve riscoprirsi nella passione per il suo Signore. Dobbiamo discernere verso dove vuole indirizzarci Gesù, siamo i figli della Chiesa del Concilio Vaticano II e stiamo capendo che dobbiamo riscoprire questo camminare insieme mossi dallo Spirito, ascoltando gli uomini e le donne di buona volontà”.

L’incontro formativo si è tenuto on line per l’emergenza pandemica con oltre 150 collegati e non è mancato qualche intoppo tecnico di troppo: decine di persone non sono infatti riuscite a partecipare a causa della riunione ormai “piena”, nonostante i numeri si conoscessero con largo anticipo, così come la durata (oltre tre ore) non ha probabilmente favorito un’attenta partecipazione.

L’equipe nominata dall’arcivescovo Corrado Lorefice e guidata da don Giuseppe Vagnarelli, direttore dell’Ufficio Pastorale, ha dato le prime indicazioni operative: chi è il facilitatore, qual è il suo ruolo ma anche come condurre gli incontri che dovranno coinvolgere tutti i battezzati e non solo gli operatori pastorali. Le linee guida prevedono che gli incontri da tenere entro marzo nelle singole realtà siano due, di un paio d’ore ciascuno: il primo di preghiera e ascolto, il secondo di discernimento e sintesi, anche se poi ogni realtà potrà declinare le indicazioni come meglio ritiene.

I gruppi potranno avvalersi di un “kit di strumenti” messo a disposizione dalla diocesi: schede Cei rivisitate, domande semplificate, schede metodologiche e griglie di rilevazione. Ogni comunità dovrà infine inviare una sintesi all’equipe diocesana che elaborerà un documento finale da presentare in Vaticano.

Presentato anche il sito internet ww.camminosinodalepalermo.it con un’area riservata ai facilitatori, ma che presenta contenuti e documenti a disposizione di tutti: una sorta di diario di viaggio del cammino sinodale palermitano con news e approfondimenti fruibili anche da smartphone. I video esplicativi sono visionabili anche sul canale Youtube “Sinodo Arcidiocesi di Palermo”.

Di Roberto Immesi

Giornalista, collabora con Live Sicilia, è Revisore dei Conti dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e Membro dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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