La Città di Palermo ha vissuto in quest’ultimi giorni del 2021 un improvviso delirio pandemico che ha avuto come epicentro l’hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo. La corsa al tampone (in previsione delle festività del Capodanno), infatti, si è trasformata nel giro di poche ore in una vera e propria ressa difficile da gestire, poiché contestualmente alle richieste di tampone per motivi vari si univano in numero sempre crescente i casi di soggetti positivi riconducibili alla variante omicron.
Gestire la situazione non è stato facile, tuttavia gli operatori del centro vaccinale della Fiera del Mediterraneo – anche di fronte alla perdita della pazienza da parte di alcuni cittadini – hanno continuato a fare il possibile per garantire il servizio.
A chiusura del 2021 e inizio del 2022 ci è sembrata particolarmente significativa la testimonianza di Guglielmo Francavilla – operatore nella struttura commissariale che comprende gli uffici per la gestione della pandemia, padiglione 16 della Fiera del Mediterraneo, e tra gli autori di “Porta di Servizio” – scritta qualche istante prima dell’inizio del nuovo Anno.
Si conclude così questa giornata e questo 2021…
Sicuramente stanco con tanti pensieri per la testa, ma…orgoglioso, orgoglioso di lavorare con persone straordinarie che non mollano mai!
In questi ultimi mesi ho avuto la conferma che il detto “siamo tutti utili ma nessuno è indispensabile” è stato, ed è un errore storico.
Ho riscoperto il valore dell’essere umano, ma proprio nella sua forma di umanità.
Ho scoperto il valore immenso che hanno le formiche… si proprio loro!
Ho riscoperto il valore degli occhi, di uno sguardo, e contestualmente ho imparato a dare valore alle espressioni del volto… per non parlare del sorriso!
Ho imparato che il tempo è proprio strano, ”perché infame è il suo mestiere”.
Ho imparato ad apprezzare e sopportare…
Ho imparato che i supereroi indossano solo una camicia, una sciarpa al collo e qualche tatuaggio con il colore rosso predominante, altri si prendono cura dei figli e fanno tutto quello che i mariti o mogli non possono arrivare a fare, altri supereroi si asciugano i capelli velocemente, si vestono al buio e attendono pazientemente nel traffico di questa città per venire a lavoro e in più riescono a dirti all’improvviso “ma che hai?”.
Dico solo “Grazie”… una parola ormai inflazionata, quasi di cortesia…
Grazie è una parola breve, semplice e immediata, ma che racchiude in sé un mondo, il mondo della sensibilità e dell’amore verso il prossimo, dell’educazione e dell’apertura, della comprensione e del rispetto.
Grazie è una parola che non costa nulla, ma che dona tanto.
Auguri a tutti!