Si è svolto, nella Parrocchia-Santuario Maria SS. Immacolata in Bagheria, il rito di vestizione di sette nuovi ragazzi che hanno scelto di servire all’altare. Una iniziativa significativa che sottolinea la serietà dei giovani ministranti (e dei loro formatori) che – prima di iniziare il servizio all’altare – hanno voluto seguire un corso di formazione. «Il servizio dei ministranti – si legge nel Direttorio Liturgico Pastorale – sia promosso nelle varie comunità […]; si favorisca anche la formazione di gruppi di adolescenti, giovani e adulti che svolgono questo ministero. Si consideri la possibilità offerta ai ragazzi di partecipare attivamente alla celebrazione e soprattutto la valenza vocazionale che questo servizio, da tempo immemorabile, ha dimostrato di avere».

La figura del ministrante è un’opportunità di servizio e nello stesso tempo di formazione, sulla quale bisogna scommettere maggiormente. Attraverso i segni e i simboli che la Liturgia offre al credente, infatti, Dio parla all’uomo operando una significativa pedagogia della salvezza, ed è incoraggiante il fatto che dei ragazzi sentano il desiderio di impararne e di viverne i valori nella loro parrocchia.

Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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