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Anche la figlia Enrichetta, come i beati genitori Beltrame Quattrocchi, verso la santità

DiMichelangelo Nasca

Dic 13, 2021

Nel santuario di Pompei, viene letto il decreto di venerabilità di Enrichetta Beltrame Quattrocchi, figlia di Luigi Beltrame Quattrocchi e di Maria Corsini, la prima coppia di sposi beatificati insieme nell’ottobre 2001 da Giovanni Paolo II.

Da un albero buono – ci ricorda l’evangelista Matteo (7,16-20) – non possono che venire frutti buoni, e nella famiglia Beltrame Quattrocchi questi frutti (vocazionali e di santità) sono assolutamente evidenti: Filippo (il figlio maggiore), divenne presbitero diocesano; Stefania, con il nome di suor Cecilia, entrò in un monastero benedettino, e Cesare, un monaco trappista. Dopo la beatificazione dei genitori, Luigi e Maria, adesso anche per Enrichetta il cammino verso la santità giunge alla sua seconda tappa, da “serva di Dio” a “venerabile”, dove le viene riconosciuto di aver esercitato in grado “eroico” le virtù cristiane (teologali: fede, speranza e carità; cardinali: prudenza, giustizia, fortezza e temperanza; altre: povertà, castità, ubbidienza, umiltà, ecc.)”.

Significativa la lettera che la Beata Maria Corsini scrive nell’aprile 1924 alla figlia Enrichetta, qui proposta in un breve frammento:

«Fa della tua vita una lode perenne a Dio – un inno di amore soprannaturale a tutte le creature, nostre sorelle – una dedizione generosa e gioconda che non abbia confini. Fa conoscere Gesù attraverso l’anima tua. Sii un ostensorio, una “particella d’Eucaristia” che si dona, come Gesù si dona a noi, senza riserve. Sii un’ostia di lode e d’amore. Dài Gesù, come ce lo mette Maria, donalo alle anime, come si dona Lui stesso, attraverso l’annientamento di te. […] Sparisci per mostrar Lui. Nasconditi per farlo conoscere…».

Michelangelo Nasca

Giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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