Il Beato Federico Ozanam (Milano1813 – Marsiglia1853) fondatore della Società di San Vincenzo, proclamato beato da Papa Giovanni Paolo II a Parigi il 27 agosto del 1997, custodiva nel cuore una particolare idea di amore coniugale che rese nota in una lettera alla fidanzata: «Essere insieme… vuol dire arrivare a quella unione di anime che è l’opera meravigliosa dell’amore, avvicinarsi ogni giorno di più con l’imitazione scambievole di ciò che ognuno ha di buono, legarsi assieme attraverso la reciproca devozione di due volontà che non ne formano che una; perdersi e ritrovarsi l’uno nell’altra, e farlo così perfettamente che Dio solo possa distinguerli e riconoscerli, senza mai separarli».

Il 23 agosto del 1853 (sedici giorni prima di morire), in occasione del suo anniversario di matrimonio, dopo aver raccolto un ramo di mirto fiorito (simbolo di amore e di bellezza) lo regala alla moglie insieme a questa sua poesia: «Tu, mio angelo custode, resti quaggiù, / ma sarà la tua preghiera ad aprirmi il paradiso. / Tu resti ancora un po’ per accompagnare la bambina, / la tenera bimba che è causa della nostra gioia. / Fa’ che pensi a me, ma donale le tue virtù. / Ci ritroveremo là dove ci si ama per sempre / e ci scambieremo sotto gli occhi stessi di Dio / il lungo abbraccio che non finirà più».

Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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