“Prima di giudicare, ricorda che una storia ha sempre due versioni, e due versioni potrebbero essere due verità”.Si tratta di un interessante aforisma, in linea con i nostri tempi e senza dubbio assai veritiero. Esiste anche un’altra espressione simile a questa, di uso comune nei rapporti interpersonali, che invita ad ascoltare sempre “tutte e due le campane” prima di esporsi a qualsiasi tipo digiudizio (un giudizio che non dovrebbe mai superare il limite delle nostre competenze, lasciando cioè al buon Dio quel misterioso e misericordioso compito valutativo che spetta soltanto a Lui!).

Spesso ci capita di assistere ad una discussione animata tra due parti, ciascuna delle quali rivendica all’altra una posizione considerata retta. Forse nessuno dei due sbaglia o sbagliano entrambi, di fatto – così ci ricorda l’aforisma prima citato – potremmo essere di fronte a due verità, ciascuna delle quali probabilmente dice qualcosa di veritiero. L’una chiede all’altra una maggiore capacità di ascolto, un’attenzione talvolta trascurata; entrambi – spesso inconsapevolmente – reclamano uno sguardo più attento alle esigenze del proprio cuore.

Cos’avrà da gridare, poi, il nostro cuore al cuore dell’altro? Eppure, sempre più spesso, il nostro rapporto con gli altri si interrompe a partire dal suono di quelle “due famose campane”. La voce degli uni vuole superare quella degli altri e lo “scampanio” delle nostre parole diventa assordante e disarmonico. Non ci si ascolta e comprende più, lasciando le due probabili verità (annunciate da quel misterioso “suono” interiore) in balia del nostroirragionevole orgoglio!

Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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