Secondo un’antica leggenda la notte del 5 agosto del 352 la Madonna apparve a papa Liberio e ad un patrizio romano, invitandoli a costruire una chiesa là dove al mattino avrebbero trovato la neve. Il giorno dopo una prodigiosa nevicata ricoprì l’area dove, secondo la visione, bisognava edificare la chiesa. Il pontefice e il ricco patrizio iniziarono così a costruire il grande santuario mariano, che prese il nome di S. Maria “ad nives”, della neve. Il 5 agosto, secondo l’odierna memoria liturgica, si commemora la dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore sull’esquilino di Roma, considerata il santuario mariano più antico d’Occidente.

Un’altra interessante notizia la rivelarono i veggenti di Medjugorje, raccontando che il primo agosto del 1984, la Vergine lasciò un messaggio a proposito del 5 agosto, chiedendo un triduo di preghiera e digiuno: «Il 5 agosto prossimo – avrebbe detto la Madonna – si celebri il secondo millennio della mia nascita. Per quel giorno Dio mi permette di donarvi grazie particolari e di dare al mondo una speciale benedizione. Vi chiedo di prepararvi intensamente con tre giorni da dedicare esclusivamente a me. In quei giorni non lavorate. Prendete la vostra corona del rosario e pregate. Digiunate a pane e acqua. Nel corso di tutti questi secoli io mi sono dedicata completamente a voi: è troppo se adesso vi chiedo di dedicare almeno tre giorni a me?».

Nel corso di un’intervista a Radio Maria, Marija Pavlovic (una delle veggenti) raccontava cosa accadde in quei giorni d’agosto del 1984: «La Madonna ci ha detto che il 5 di agosto è il suo compleanno e noi abbiamo deciso di ordinare una torta. Era il 1984 e la Madonna compiva 2000 anni, così abbiamo pensato di fare una torta bella grande. […] Non so come abbiamo fatto a portarla tutta intera, fin sulla collina della croce! Sulla torta abbiamo messo le candeline e tante rose di zucchero. La Madonna poi è apparsa e abbiamo cantato “tanti auguri a Te”. Poi alla fine ad Ivan è venuto spontaneo di offrire una rosa di zucchero alla Madonna. Lei l’ha presa, ha accettato i nostri auguri e ha pregato su di noi. Noi eravamo al settimo cielo. Eravamo però perplessi per quella rosa di zucchero e il giorno dopo alle cinque di mattina siamo andati sulla collina per cercare la rosa, pensando che la Madonna l’avesse lasciata lì, ma non l’abbiamo più trovata».

Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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