Palermo piange la morte di Paolo Taormina, 21 anni, ucciso sabato sera con un colpo di pistola mentre cercava di difendere un altro ragazzo. Una notte come tante, in una città che vive la sua giovinezza tra locali, piazze e periferie spesso dimenticate, si è trasformata in tragedia. Paolo è intervenuto per fermare una lite, per proteggere, per fare la cosa giusta. Dall’altra parte, un altro ragazzo, armato, ha premuto il grilletto.

Un gesto assurdo, che porta con sé tutta la fragilità e la rabbia di una generazione cresciuta nel vuoto educativo e nel disagio sociale delle periferie. Luoghi in cui la notte diventa spesso il palcoscenico di una solitudine collettiva, dove mancano spazi di aggregazione, cultura, alternative sane al disincanto e alla violenza.

In questo scenario, il ruolo della scuola diventa ancora più centrale. È la scuola che può offrire opportunità, orientamento, senso di appartenenza. È lì che si costruiscono i valori del rispetto, dell’empatia e della convivenza civile. Ma è anche la stessa scuola che da anni subisce tagli, precarietà e mancanza di risorse, dimenticata da chi dovrebbe invece sostenerla come il primo baluardo contro il degrado e la disuguaglianza.

La morte di Paolo non può restare solo una notizia di cronaca: è un grido che chiede attenzione, investimento, ascolto. Una società che non investe nella cultura e nell’educazione finisce per perdere se stessa, lasciando spazio alla rabbia e alla violenza che si consumano nelle nostre notti e nelle nostre periferie. Paolo ha pagato con la vita il prezzo del suo coraggio e anche la Chiesa si interroga attraverso il suo pastore, l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice “Cosa abbiamo trasmesso ai nostri giovani? Come li abbiamo custoditi? Quando ascolteremo la disperazione dei nostri giovani? Il vuoto che abbiamo fatto trovare fa eco, nelle nostre coscienze. Come vescovi sentiamo tutto il fallimento della Chiesa e della Società. Non abbiamo risposte ma domande alle quali non vogliamo sottrarci“.

Resta il dovere di non dimenticare, di restituire senso e valore alla scuola e della chiesa ai giovani e alla città, perché nessun altro sabato sera debba più trasformarsi in tragedia.

Per non lasciare che il sacrificio di Paolo cada nell’oblio, sabato 18 ottobre alle ore 21.00, nel quartiere ZEN, nell’atrio antistante la Chiesa di San Filippo Neri in via Fausto Coppi a Palermo, si terrà un momento di raccoglimento e di preghiera, presieduto dall’Arcivescovo di Palermo, Monsignor Corrado Lorefice.

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Di Adele Di Trapani

Giornalista, collabora con “Radio Spazio Noi”, l’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo. Docente di Teologia Morale, Vicepresidente dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.