Il ministro dell’Istruzione polacco, Barbara Nowacka – le cui posizioni a favore dell’aborto e dell’adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso sono ben note, così come la sua ferma contrarietà all’interferenza del cattolicesimo nelle decisioni politiche – sta lavorando attivamente su due fronti: la riduzione del ruolo dell’ora di religione a scuola e l’implementazione dell’educazione alla salute come materia obbligatoria, un programma che comprende anche la sessualizzazione precoce e l’ideologia gender.
Il piano proposto dal ministro Nowacka mira a ridurre l’insegnamento della religione da due a una singola ora settimanale, collocandola al di fuori dell’orario delle lezioni obbligatorie. Inoltre, il voto relativo a questa materia non sarà più incluso nei documenti di valutazione scolastica.
L’opposizione dei polacchi cattolici
Molti polacchi si oppongono a questa proposta di legge, ritenendo che il Ministro stia ignorando la Costituzione e il Concordato, i quali sanciscono il diritto dei genitori di decidere sull’educazione dei propri figli.
Per modificare le normative scolastiche esistenti, è stata formata una commissione d’iniziativa legislativa che propone l’obbligo per gli studenti di scegliere tra l’insegnamento della religione o quello dell’etica. L’iniziativa – proposta dall’Associazione dei Catechisti Laici – ha ottenuto l’appoggio esplicito sia della Conferenza Episcopale Polacca che del sindacato Solidarność.
500.000 firme per dire di no al disegno di legge
Per presentare il progetto al Parlamento erano necessarie 100 mila firme, ma l’adesione dei polacchi ha superato ogni aspettativa di governo, e in pochi mesi sono state raccolte 500 mila firme a sostegno del progetto.
E adesso il governo polacco dovrà sottoporre il disegno di legge ad una ulteriore valutazione prima che venga discussa e votata dalla camera bassa del Parlamento (Sejm).
Quando Wojtyła parlava ai governanti polacchi
Giovanni Paolo II, quando parlava ai governanti polacchi si rivolgeva loro ricordando che la cultura polacca era maturata in seno al cristianesimo e che gli oltre mille anni di fede cristiana non si potevano cancellare per riscrivere un’altra storia. «Non è possibile – diceva il Pontefice polacco – capire e valutare, senza Cristo, l’apporto della nazione polacca allo sviluppo dell’uomo e della sua umanità nel passato e il suo apporto anche al giorno d’oggi».
A tal proposito, in una intervista, il teologo carmelitano Aldino Cazzago, riferiva: «Per il Papa tutti siamo legati alla terra in cui nasciamo e in cui siamo cresciuti, ma è anche facile, come constatiamo oggi più di ieri, cambiare abitudini e mentalità e omologarsi a modelli di pensiero estranei alle proprie radici e alla propria storia».
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