Il Lunedì dell’Angelo, noto anche come Pasquetta, affonda le sue radici in un episodio chiave dei Vangeli. Proprio il giorno seguente la Pasqua ebraica, alcune pie donne si recarono al sepolcro di Gesù con l’intenzione di ungere il suo corpo con oli profumati.

Giunte sul posto, trovarono la tomba spalancata e, come riportato nel Vangelo di Marco (16, 1-7), un messaggero celeste si manifestò loro, proclamando la resurrezione di Cristo con queste parole: “Non temete! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco dov’era deposto”. Fu l’angelo stesso a incaricare le donne di portare questa lieta novella agli apostoli.

Questo avvenimento costituisce il nucleo religioso del Lunedì dell’Angelo, giorno in cui si celebra l’annuncio della Resurrezione. Pur non essendo una festa di precetto per la Chiesa cattolica (salvo in alcune regioni di lingua tedesca), la Pasquetta ha acquisito una notevole rilevanza nel calendario civile di diverse nazioni, specialmente in Italia.

Nel contesto italiano, l’istituzione della Pasquetta come festività civile risale al secondo dopoguerra, precisamente al 1947. L’intento era quello di estendere le festività pasquali, in maniera analoga a quanto avviene con Santo Stefano dopo il Natale.

Ciononostante, l’abitudine di dedicare questa giornata a scampagnate e attività all’aria aperta vanta origini più remote, che si possono far risalire al XIX secolo. In quel periodo, le famiglie più benestanti presero a concedersi momenti di svago al termine delle solenni celebrazioni pasquali.

Con l’espansione economica e la motorizzazione di massa, questa consuetudine si diffuse ampiamente tra la popolazione, evolvendosi nell’odierna e caratteristica tradizione italiana di convivialità e immersione nella natura primaverile.

Foto: Giotto, Basilica di San Francesco: l’incontro di Maria Maddalena col Risorto e con l’Angelo il mattino di Pasqua.

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