Attraversando la centralissima via Maqueda, a Palermo, Il professor Baldo Lo Cicero ne approfitta per visitare la chiesa di S. Orsola dei Negri, edificata nella prima metà del XVII secolo (1662), regalandoci così alcuni scatti fotografici.
Il particolare nome attribuito alla chiesa di S. Orsola dei “Negri” è giustificato dalla presenza della “Compagnia dei Negri” o Compagnia dell’Orazione della Morte che in questo edificio di culto aveva la sua sede, e i cui confrati indossavano per le processioni un abito nero. Tra i compiti primari della Compagnia – come racconta Giuseppe Bellafiore – “vi era quello di seppellire i morti del quartiere Albergaria, di recare indumenti agli ammalati incurabili dell’Ospedale di S. Bartolomeo e di raccogliere elemosine per celebrare messe a vantaggio delle anime purgani” (Giuseppe Bellafiore, Palermo. Guida della città e dei dintorni, Edizione Susanna Bellafiore).
Il portale, nella facciata dell’edificio di culto, presenta infatti alcune figure scolpite di anime purganti divorate dalle fiamme, angeli e teschi, simbolo della provvisorietà della vita.
L’interno ad unica nave – precisa Giuseppe Bellafiore – “è un raro esempio di chiesa palermitana con cappelle intercomunicanti: motivo tratto dalle chiese romane del tardo Cinquecento, di cui conserva, in scala ridotta, anche la distribuzione volumetrica e la pianta. La decorazione con affreschi e stucchi, già fatta nel 1672, fu quasi totalmente rifatta nel 1784. Di ignoto settecentesco sono gli affreschi della volta della nave con «Gloria di S. Orsola» e del presbiterio con «Gloria della Vergine».
Notevoli le due ultime cappelle con altari di preziosa materia e vago disegno e fini stucchi di Giacomo Serpotta (1696): in quella di s. è un quadro di «S. Girolamo», (1600) di Giuseppe Salerno detto lo Zoppo di Ganci; in quella di d. è, sull’altare, un vigoroso dipinto seicentesco con la «Salvazione delle anime del Purgatorio» ed a s. stupenda «Madonna con Salvator mundi» di Pietro Novelli. Il quadro dell’altare maggiore con la «Deposizione» è accademica opera di Giuseppe Patania (1780-1852); alle pareti del presbiterio sono due dipinti di Antonio Manno: «La probatica piscina» a s. e «Discesa di Cristo al Limbo» a d. nella 2a cappella di d. è un «Martirio di S. Orsola» attribuito al Novelli”.
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Foto: © Baldo Lo Cicero
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