Un polo francescano di spiritualità, cultura, formazione e carità sociale. È questa l’idea progettuale del “Parco della Fraternità Leonardo Vitale” che i Frati Minori Conventuali della Provincia Italiana dell’Immacolata Concezione (Sicilia e Calabria) presenteranno ufficialmente a Palermo alla presenza dei Cittadini e delle Autorità Religiose, Civili e Militari, il 20 settembre alle ore 18,30 nell’ex chiesa di San Mattia ai Crociferi in via Torremuzza, 20.
«Tra gli obiettivi di tale progetto – si legge nel comunicato stampa – vi è il desiderio di costituire uno spazio fisico, morale e spirituale di accoglienza, formazione, incontro e crescita per bambini, adolescenti e giovani, sia del quartiere, sia della città di Palermo e di tutta la Regione, per la prevenzione del disagio, della devianza giovanile, per la lotta alla povertà educativa e per il sostegno all’integrazione sociale e alla cittadinanza attiva attraverso un’attività continua e profonda di promozione di una cultura ecologica integrale, quindi della pace e della fraternità».
Tutto ha avuto inizio in seguito alla donazione di un fondo – circoscrivibile nel quartiere Zisa della città di Palermo – offerta da Suor Maria Vitale, religiosa Clarissa, sorella di Leonardo Vitale, il primo vero collaboratore di giustizia, ucciso nel 1984, e del quale il giudice Giovanni Falcone, nel corso del Maxi processo di Palermo del 1986, ebbe a dire: «A differenza della Giustizia dello Stato, la mafia percepì l’importanza delle sue rivelazioni e lo punì inesorabilmente per aver violato la legge dell’omertà. È augurabile che, almeno dopo morto, Vitale trovi il credito che meritava e che merita».
«Il lascito – prosegue il comunicato stampa – fu sancito in nome di una promessa, che oggi si intende assolvere proprio nell’anno in cui ricorre il quarantesimo anniversario della sua uccisione. Tra le altre cose vi è anche l’obiettivo di sensibilizzare un territorio verso la comprensione e quindi l’attenzione nei confronti delle sue parti più fragili, bisognose di essere accolte per essere curate, risanate».
Salvatore Agueci, in una sua pubblicazione dal titolo “Leonardo Vitale. La mia battaglia l’ho vinta”, QUICK Edizioni, racconta persino la conversione di Leonardo Vitale, rintracciabile con evidente chiarezza nelle sue lettere inviate – dal carcere e dai manicomi criminali dov’era stato recluso – alla madre e ai familiari.
«La fede in Cristo – scriveva Leonardo alla madre – mi ha ridato la vita, la gioia quella vera. Avevo tanto bisogno di Dio, solo ora me ne rendo conto, senza di Lui niente è possibile a questo mondo. Anche vivere diventa un’assurdità. Gli uomini che non temono Dio sono dei pazzi e quelli che fanno il male in nome di Dio sono pure anche dei pazzi criminali, perché Dio è amore, amore significa volersi bene, non compiere atti disonesti e delitti contro i propri simili. Io c’è stato un momento che mi sono illuso. Ho creduto di essere cruento nel modo sbagliato per cui, miserabile essere, davo di ciò la colpa a Dio. Che pazzo sono stato! Avevo Tutto e non me ne rendevo conto, o non avevo niente e Dio è venuto in mio aiuto ancor prima di quanto io possa immaginare».
Saranno presenti all’incontro:
Fr. Gaspare La Barbera, Ministro provinciale OFM Conv. della Provincia Italiana dell’Immacolata Concezione.
Dott.ssa Olga Vicari, Neuropsichiatra, consulente del Progetto.
Arch. Luigi Aggius Vella, autore del Progetto Architettonico.
Prof.ssa Nicole Oliveri e don Tommaso Pace, autori del libro “Verrà il Giudizio di Dio”, che verrà presentato in questa occasione.
A condurre e moderare l’evento il prof. Felice Cavallaro, Giornalista e Scrittore.
Segui Porta di Servizio
Seguici sul nostro canale WhatsApp oppure qui t.me/portadiservizio sul gruppo Telegram