Due eventi significativi, a poca distanza l’uno dall’altro, sono stati celebrati in questi giorni a Roma, e hanno avuto come protagonista don Giuseppe Puglisi, il sacerdote martire di Palermo ucciso dalla mafia in odio alla fede cattolica il 15 settembre 1993.
Il primo momento si è svolto il 7 giugno scorso nella Cappella “Virgo Fidelis” del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri di Roma, dove è stata collocata una reliquia ex sanguine del Martire siciliano. Erano presenti alla cerimonia il Comandante Generale, il generale Teo Luzi, il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, insieme ad altre autorità civili e religiose.
L’iniziativa – che era stata annunciata già il mese scorso dall’Arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, durante un convegno alla Scuola Ufficiali – sottolinea la comune missione portata avanti dal Parroco di Brancaccio, nell’annunciare Cristo in un’esperienza di vita sociale dove spesso la legalità e il senso civico sono assenti, e il lavoro dell’Arma dei Carabinieri che quotidianamente si pone a contrasto della criminalità organizzata per la tutela dei cittadini.
Nel corso della cerimonia, il cardinale Semeraro, ai microfoni dell’agenzia Sir, ha dichiarato: «Non era un componente dell’Arma, tuttavia ci sono nella sua vita molti aspetti che lo rendono molto simile, molto vicino ai vostri ideali e ai vostri progetti istituzionali. La forma di vita del beato Puglisi è molto simile alla vostra, soprattutto nella vicinanza al popolo, nella vicinanza alla gente semplice in modo particolare alle fasce deboli». Il cardinale ha posto poi in evidenza le virtù del martire: «Nel caso del beato Puglisi si è trattato di subire un’uccisione per la ragione della giustizia, della fraternità, della solidarietà e della vicinanza al popolo e sono questi gli ideali che istituzionalmente vi caratterizzano, sono queste le ragioni per cui con piacere sono qui insieme con voi per questa circostanza e rinnovo la mia gratitudine sincera per il vostro lavoro».
Il secondo momento è stato offerto dalla Caritas diocesana di Roma che ha inaugurato, l’11 giugno, una nuova struttura nel quartiere Tiburtino III dedicata al Beato Giuseppe Puglisi.
Queste le motivazioni pubblicate da www.caritasroma.it: «In un territorio carente di spazi socio-culturali, questa struttura rappresenta un importante luogo di aggregazione e di accoglienza giovanile, nonché un punto di riferimento per le famiglie, offrendo diversi servizi: un centro di accoglienza in semi-autonomia per neo-maggiorenni; il servizio “Officina delle Opportunità” dedicato all’inserimento o al re-inserimento lavorativo delle persone in difficoltà che si rivolgono alle comunità parrocchiali e ai centri di ascolto della diocesi; il progetto “Ferite Invisibili” per la presa in carico e la cura di persone straniere vittime di violenza intenzionale e di tortura; un servizio di supporto psicologico per persone vulnerabili; un ufficio dedicato al lavoro pastorale e di comunità nel settore Nord della diocesi di Roma e uno spazio dedicato alle attività di formazione».
Hanno preso parte alla cerimonia: il cardinale Enrico Feroci; monsignor Daniele Salera, vescovo ausiliare per il settore Nord della diocesi; monsignor Benoni Ambarus, vescovo ausiliare responsabile dell’Ambito della diaconia della carità; Giustino Trincia, direttore della Caritas diocesana di Roma; e i rappresentanti delle istituzioni.
Foto tratte dal web
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