Tra le pagine del quotidiano “Avvenire”, il professore emerito di Estetica all’Università di Venezia, Massimo Cacciari descrive in poche ed essenziali parole la condizione culturale e religiosa in cui è miserabilmente caduta l’esperienza del Cristianesimo.

«La Chiesa – afferma Cacciari – non è più di fronte a un ateismo militante, ma a un’indifferenza radicale. Non si trova più di fronte a un Nietzsche che dice “Dio è morto”, ma a chi dice “di Dio che me ne importa”. È un salto pazzesco. Ma anche per un non-credente, diciamo così, questa è una grandissima questione, nella misura in cui abbia una coscienza filosofica nel senso vero del termine, che è l’attitudine a trascendersi, a non vedersi come un’isola separata, un semplice ego. Il non-credente che pensa non crederà a un ente che lo trascende, ma deve credere al carattere trascendente della propria coscienza. È la domanda di trascendenza che è stata acquietata». 

Il professor Cacciari mette ulteriormente in luce quello che è ormai chiaramente sotto lo sguardo di tutti, e ci si rammarica nel non incontrare nessuna reazione – nemmeno un rigurgitino di fierezza antica – di fronte a tanta inconsistenza pastorale e culturale.

«L’Europa – prosegue Cacciari – è totalmente secolarizzata. Ha spento ogni domanda critica sul proprio futuro e sulla propria destinazione. Non ha un’idea di sé, si muove solo sul piano della totale immanenza mercantile. Questa situazione di crisi si rovescia, come sempre avviene, sui più deboli. A questo punto è chiaro che la Chiesa deve insorgere. Così trova vicino a sé un pensiero laico radicalmente critico. Solo che entrambi non vengono ascoltatati».

Più chiaro di così!

Foto: Il Mattino di Padova

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Di Michelangelo Nasca

Direttore Responsabile, giornalista vaticanista, docente di Teologia Dogmatica. È presidente dell’emittente radiofonica dell’Arcidiocesi di Palermo, “Radio Spazio Noi”, e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo.

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