Gratitudine, misericordia, consolazione e shalom: sono queste le parole chiave della giornata vissuta domenica scorsa dal Rinnovamento nello Spirito Santo di Palermo, riunitosi a Margifaraci per celebrare la Festa del Ringraziamento e della Misericordia. Una festa resa ancora più gioiosa dalla presenza delle reliquie di Santa Rosalia, in occasione dei 400 anni dal ritrovamento delle spoglie della “Santuzza”.

L’appuntamento è stato pensato dal Comitato diocesano palermitano, coordinato da Antonio Bonetti, per lodare la misericordia del Signore, nel giorno in cui la Chiesa la celebra liturgicamente, nonché per fare memoria grata dell’approvazione dello Statuto del movimento, avvenuta il 14 marzo 2002. Due eventi che portano il sigillo di San Giovanni Paolo II. È stato Papa Wojtyła, infatti, nel 1992, a volere l’istituzione della festa della Divina Misericordia, da celebrare nella Domenica in albis. È ancora sotto il pontificato di Giovanni Paolo “Magno” che lo statuto del Rinnovamento è stato approvato dal Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana. Una tappa fondamentale, questa, che il Rinnovamento ha deciso di celebrare ogni anno attraverso le convocazioni diocesane.

Chi ha vissuto queste stagioni di grazia è stato Salvatore Martinez, per 26 anni coordinatore nazionale Rns, dopo avere guidato il movimento in Sicilia. Un servizio che gli ha consentito di vivere pagine di storia della Chiesa e di conoscerne santi e profeti.

A lui il compito di tessere la trama della memoria e della preghiera, partendo da una relazione su Isaia 40, brano scelto per dare il tema alla festa.

Una pagina quanto mai attuale, quella del profeta, che sembra descrivere proprio l’umanità in cui “i giovani sono già stanchi e gli adulti non sanno più camminare e inciampano”. Quella descritta da Isaia, tuttavia, non è la stanchezza di chi rimane inoperoso. La stanchezza di cui parla il profeta – ha spiegato Martinez – è una stanchezza spirituale, di chi è impegnato nella lotta e si sente spossato. Il pensiero, allora, va a chi, sfiduciato e stanco, è pronto ad arrendersi. A loro Isaia promette la consolazione. Non una consolazione qualsiasi, ma quella che solo Dio può dare. Non esiste, uomo, infatti, per quanto ricco e potente, che possa offrire ristoro dalle fatiche e dalle delusioni che, inevitabilmente, toccano anche chi è impegnato nella Chiesa, nei gruppi. “A tutti Dio dice di non arrendersi, perché la loro fatica non è vana. Non bisogna pensare che il tuo servizio, la tua fatica sia vana. Il Signore dà forza allo spossato”.

Da qui il relatore ha ricordato la missione del movimento e sottolineato le direttrici sulle quali non deve cessare di muoversi.

“Il Rinnovamento è un movimento in cui si vola, si corre e si cammina. È il luogo in cui possiamo guardare Dio faccia a faccia. È il luogo in cui si evangelizza e in cui si proclama la gloria di Dio. Il Rinnovamento è un segno permanente della misericordia di Dio”.

A tutto il movimento, a tutti i partecipanti, l’invito a volare come l’aquila dalle grandi ali e dalla vista acuta, capace di mirare l’obiettivo e di farlo proprio. Un’aquila capace di volare in alto e di sfidare i venti contrari. I venti del nostro tempo, in cui non è Dio ad essere assente, silente, ma è l’uomo ad avergli tolto spazio.

“Abbiamo esiliato Dio confinandolo in mezzo ai tanti idoli di Babilonia. Oggi il mondo rifiuta la misericordia di Dio a causa dell’onnipotenza della scienza e della tecnologia. La sua presunzione gli impedisce di riconoscere che Dio è Dio. La forza che viene dallo Spirito, invece, è una forza che spinge anche ad opporsi alle culture che dominano il mondo”, ha detto, menzionando la scelta della Francia di inserire il diritto all’aborto nella Costituzione. E pazienza se, talvolta, occorre fare l’esperienza del deserto, dell’esilio. Anche questo può servire a purificare. “Dio ci fa desiderare ciò che è fondamentale nella nostra vita, ci fa tornare a Lui come il figliol prodigo che doveva fare esperienza, doveva toccare con mano la superiorità del Padre, della sua casa”. “Oggi – ha proseguito Martinez – Dio vuole recuperare la sua signoria, la sua potenza, la sua autorità, preparando per noi un cammino di misericordia, di liberazione”.

Dopo la relazione, Martinez ha poi guidato il Roveto Ardente, un forte e intenso momento di preghiera e di adorazione, per bruciare tutte le scorie della stanchezza e della delusione e per ricevere la consolazione di Dio. Del resto, il primo gesto di Cristo Risorto è la consolazione di una donna, Maria di Magdala, che era andata al sepolcro per piangere Gesù morto.

Nel pomeriggio, dopo la recita della coroncina della Divina Misericordia e il saluto del vicario episcopale, don Adriano Titone, il coordinatore regionale, Tonino Tirrito, ha ripercorso alcune tappe fondamentali della nascita del rinnovamento a Palermo. Le prime manifestazioni carismatiche risalgono al 1947, nella parrocchia della Risurrezione di via Terrasanta, ma non sono state comprese. Altre manifestazioni carismatiche si sono registrate l’anno successivo nella chiesa dei Padri Cappuccini, grazie a un sacerdote di origine armena, che ben presto andrà via. Per la costituzione del Rinnovamento bisognerà aspettare il 1973. La nascita ufficiale del movimento in città porta il nome di Padre Matteo La Grua, figura a cui è legato il cammino di molti dei presenti e protagonista della nascita del Centro Gesù Liberatore.

Quella del Rinnovamento, però, è una storia in movimento. È una storia d’amore che avvolge generazioni, che lega padri e figli, che parte dal passato per proiettarsi nel futuro, sul vento dello Spirito. Lo dimostrano i Seminari di Vita Nuova, condotti nei primi mesi dell’anno da molti gruppi della diocesi, dopo un periodo di rallentamento a causa della crisi pandemica. Le testimonianze di quanti hanno ricevuto la preghiera di effusione sono la risposta alla sete di Dio che affligge l’umanità e che trova ristoro solo nell’acqua dello Spirito.

La giornata si è chiusa con la celebrazione eucaristica, presieduta da don Gioacchino D’Agostino, assistente spirituale diocesano del Rinnovamento. Come i discepoli riuniti nel cenacolo, i partecipanti hanno ricevuto lo shalom di Gesù per vivere anch’essi da risorti.

Foto: Rinnovamento nello Spirito Santo – Diocesi di Palermo

Segui Porta di Servizio

Puoi ricevere le notifiche degli articoli di PORTA DI SERVIZIO iscrivendoti gratuitamente nel nostro gruppo Telegram, qui t.me/portadiservizio oppure qui t.me/alsorgeredelsole per ricevere la riflessione (un minuto e trenta secondi) spirituale mattutina.

Di Luca Insalaco

Luca Insalaco, Giornalista freelance, avvocato, mediatore civile e commerciale professionista. Membro dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), sezione di Palermo, referente gruppo di lavoro Ucsi nazionale cultura, direttore responsabile de “Il Sicomoro” (pubblicazione della parrocchia Spirito Santo di Palermo).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *